LUnione europea come “migliore idea che abbiamo mai avuto”. Così nel suo appello alle elezioni comunitarie il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, congiuntamente ad altri 20 capi di Stato europei in vista della tornata del 26 maggio. “Vogliamo unEuropa forte e integrata, abbiamo bisogno di unUnione europea forte, unUnione dotata di istituzioni comuni, unUnione che riesamina costantemente con occhio critico il proprio lavoro ed è in grado di riformarsi, ununione costruita sui propri cittadini e che ha nei suoi stati membri la propria base vitale” recita il comunicato.
Mattarella: “Vogliamo unEuropa forte e integrata”
I capi di stato europei spiegano che listituzione comunitaria “ha necessità di un vivace dibattito politico su quale sia la direzione migliore per il futuro, a partire dalla base fornita dalla Dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017. LEuropa è in grado di sostenere il peso di un dibattito che includa unampia gamma di opinioni e di idee. Ma non si deve ritornare a unEuropa nella quale i Paesi siano avversari piuttosto che partner alla pari. La nostra Europa unita ha bisogno di un voto forte da parte dei popoli, ed è per questo che vi chiediamo di esercitare il vostro diritto a votare. È un voto sul nostro comune futuro europeo”, si legge nel documento. “Le elezioni del 2019 hanno unimportanza speciale: siete voi, cittadini europei, a scegliere quale direzione prenderà lUnione Europea. Noi, Capi di Stato di Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia, ci appelliamo quindi a tutti i cittadini europei che hanno diritto a farlo affinchè partecipino alle elezioni per il Parlamento europeo a fine maggio prossimo”, concludono i capi di Stato.
A firmare con Mattarella lappello ci sono il bulgaro Rumen Radev, il ceco Milo Zeman Presidente, il tedesco Frank-Walter Steinmeier, lestone Kersti Kaljulaid, lirlandese Michael D. Higgins, il greco Prokopios Pavlopoulos, il francese Emmanuel Macron, la croata Kolinda Grabar-Kitarovi, il cipriota Nicos Anastasiadis, il lettone Raimonds Vjonis, la lituana Dalia Grybauskait, lungherese Jànos der, il maltese George Vella, laustriaco Alexander Van der Bellen, il polacco Andrzej Duda, il portoghese Marcelo Rebelo de Sousa, il romeno Klaus Iohannis, lo sloveno Borut Pahor, lo slovacco Andrej Kiska, il finlandese Sauli Niinisto.