Matt Damon inciampa in una polemica sull’omofobia e finisce sulla graticola dei social, tanto da essere costretto a fare un comunicato ufficiale per chiarire di essere al fianco della comunità Lgbtq+. Tutto è nato da un’intervista rilasciata in occasione dell’uscita del film ‘Stillwater’ dove è diretto dal regista Tom McCarthy in una storia ispirata dalla battaglia legale di Amanda Knox per essere scagionata dall’omicidio di Meredith Kercher (e che già aveva provocato l’ira della Knox). Nell’intervista Damon aveva raccontato di aver discusso con la figlia sull’uso della parola ‘fag..’ (equivalente inglese dell’italiano ‘fro…’), spiegando che quando era bambino era un termine usato “comunemente” con “un’altra accezione”, e che la figlia gli aveva spiegato con un “trattato lungo e bellissimo quanto quella parola fosse pericolosa”.
Ma quell’intervista ha fatto rapidamente il giro del mondo ed ha provocato una grande quantità di critiche e insulti all’indirizzo dell’attore, anche da parte di colleghi dello showbiz, tra cui George Takei e Molly Lambert. Tanto che Damon ha dovuto diffondere una dichiarazione in cui ha sottolineato di aver provato “ammirazione e orgoglio” per la presa di posizione della figlia. “Non solo ero d’accordo con lei, ma ero entusiasta della sua passione, dei suoi valori e del suo desiderio di giustizia sociale”.
“E dato che l’aperta ostilità contro la comunità Lgbtq+ non è ancora rara, capisco perché la mia affermazione abbia portato molti a presumere il peggio. Per essere il più chiaro possibile, sto con la comunità Lgbtq+”, ha affermato tentando di sgombrare il campo dalle polemiche. “Nell’intervista ho ricordato soltanto una discussione che ho avuto con mia figlia in cui ho cercato di contestualizzare i progressi che sono stati fatti – anche se per nulla completati – da quando crescevo a Boston e, da bambino, ascoltavo la parola ‘f*g’ usata per strada prima che sapessi a cosa si riferisse”, ha detto.