Passo importante per i diritti civili di genere in Svizzera. Oggi, venerdì 18 dicembre, il Parlamento ha approvato un progetto di legge che consente alle coppie gay di sposarsi. Con la nuova legge, inoltre, le coppie lesbiche potranno accedere alle donazioni di sperma. “Una vittoria storica per i diritti LGBTI”, è il commento di Amnesty Svizzera su Twitter. A Berna il dibattito sul disegno di legge era iniziato nel 2013. L’ultima parola spetta però ai cittadini svizzeri, chiamati a confermare la legge tramite referendum, richiesto dal partito cristiano e ultra-conservatore Federal Democratic Union.
Nel Paese, dal 2007, le coppie gay potevano ottenere riconoscimento giuridico attraverso l’unione domestica registrata, che comporta diritti e doveri simili al matrimonio, ma molto meno inclusivi. Sostanzialmente erano dei “matrimoni al ribasso” – scriveva nel giugno 2020 il giornalista Armando Mombelli – non conformi ai valori liberali della società e ai principi di uguaglianza dello Stato moderno”. Nel 2016 l’organizzazione Pink Cross fece un sondaggio su cosa ne pensasse l’opinione pubblica svizzera riguardo al matrimonio civile per tutti: il 69% degli intervistati era a favore, il 25% indeciso e il 6% contrario. Lo stesso sondaggio, fatto quattro anni dopo, ha rivelato che ben l’82% è a favore dell’iniziativa. Stando a queste previsioni, la nuova legge dovrebbe passare senza difficoltà.
Il primo Paese dell’Unione europea a consentire le nozze tra persone dello stesso sesso sono stati i Paesi Bassi. Diciotto anni fa. Attualmente sono 13 (su 27) gli Stati dell’Ue in cui è legale. Sono: Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Svezia, Finlandia, Austria, Danimarca e Malta. Altri nove Paesi, tra cui l’Italia, hanno legalizzato le unioni civili o istituti simili. In Europa il matrimonio gay è riconosciuto anche in Islanda, Regno Unito, Norvegia e, se confermato, ovviamente in Svizzera.
Mario Bonito