Via le mascherine. Da ieri, domenica primo maggio, coprire bocca e naso è rimasto obbligatorio solo in alcuni casi: prenderei i mezzi di trasporto, locali o a lunga percorrenza, andare a scuola, nei cinema e nei teatri al chiuso, nei palazzetti dello sport al chiuso e nelle strutture sanitarie. Negli altri casi, invece la mascherina rimane solo consigliata.
Non sarà più necessaria la protezione per andare in bar, ristoranti, supermercati e ogni altro tipo di negozio. Così come per andare al lavoro. E in palestra. Dal primo maggio, infatti, nemmeno nelle palestre al chiuso sarà necessario utilizzare la mascherina. Anche se, quando il rischio assembramento è alto, è consigliata.
Della scelta del governo di archiviare l’obbligo di mascherina anche in palestra ne ha parlato all’Adnkronos Giampiero Guglielimi, presidente dell’Anpals, associazione nazionale palestre e strutture private sportive: “E’ un atto dovuto, eppure ancora in molti le usano. Ora però è una scelta personale, un po’ come il casco in bici che in nessun paese giustamente è obbligatorio ma suggerito”.
E ha aggiunto: “Era cosa nell’aria, dovuta. Certo, bisogna mantenere quelle regole di buonsenso: quando c’è tanta gente al chiuso. In palestra non si usano, è fuori logica. Sarei curioso di saper quanta gente utilizzava le mascherine secondo le regole: la sostituzione ogni 4-5 ore, la disinfezione. Non so in quanti l’abbiano effettivamente fatto”.