Mascherine all’aperto, in Italia obbligo fino a quando?

Quando cadrà l’obbligo delle mascherine all’aperto? In Italia al momento una data ancora non c’è. Ieri il premier Mario Draghi, nel corso di un punto stampa, ha spiegato: “Domani chiederò un parere al Cts” perché “ci dica esplicitamente se possiamo toglierci la mascherina all’aperto oppure no”. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che per ora non ci sono date per quanto riguarda il possibile stop all’uso della mascherina all’aperto. 

Dopo la Francia, ieri anche la Spagna ha annunciato lo stop. “Questo sarà l’ultimo weekend con l’obbligo” della mascherina all’aperto, ha detto il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez intervenendo a Barcellona al Cercle d’Economia. Sanchez ha spiegato che giovedì si terrà una riunione di governo “straordinaria” in cui proporrà di eliminare l’obbligo di mascherina all’aperto dal 26 giugno. 

In Italia, mentre da diverse parti viene sollecitata una decisione, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha invece annunciato: “Manterremo l’obbligo della mascherina all’esterno anche in estate”.  

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, è tornata a chiedere il “no alla proroga dello stato d’emergenza e cancellazione immediata dell’obbligo di mascherina all’aperto. Dal premier Draghi ci saremmo aspettati una presa di posizione netta su questi due temi ma non è arrivata. Entrambe le decisioni rimangono sospese: la prima viene rimandata a ridosso del 31 luglio, la seconda rimessa ad un parere del Cts. Il risultato è che mentre Francia e Spagna hanno già deciso lo stop l’Italia continua a perdere tempo”. 

“Draghi chiede al Cts l’ok per togliere la mascherina, almeno all’aperto. Bene, come chiesto dalla Lega si torni al lavoro e al sorriso in libertà, come sta già accadendo in tutta Europa. Mi piace” ha commentato invece il leader della Lega, Matteo Salvini.  

“Io spero che ci sia oggi il superamento dell’obbligo della mascherina all’aperto però vorrei che queste decisioni le lasciassimo agli scienziati, non ai politici” ha detto Roberto Gualtieri a ‘Stasera Italia’ su Rete 4. 

E cosa pensano gli studiosi? “La decisione” sull’eventuale eliminazione dell’obbligo di mascherina all’aperto “spetterà alla politica, con un pronunciamento del Cts. Si farà quando si farà. Ma penso che, a prescindere dai provvedimenti che si prenderanno, il buon senso dovrà prevalere e le persone sapranno quando utilizzare o no le mascherine anche all’aperto” ha affermato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio Covid-19 della cabina di regia. “Parlando da epidemiologo – ha analizzato – il rischio all’aperto è inferiore a quello che si ha in un luogo chiuso. Bisogna sapere come si trasmette l’infezione. Avviene soprattutto attraverso le goccioline, mentre la trasmissione di tipo aerosol a distanza è più rara. In un ambiente chiuso, questa seconda modalità può giocare un ruolo maggiore se non c’è ricambio d’aria, mentre all’aperto c’è meno questo rischio. Qualunque sia la decisione che si prenderà, è chiaro che se si è soli all’aperto si potrà non usare la mascherina, ma se ci si trova in un ambiente in cui c’è forte concentrazione di persone a contatto diretto, buon senso vorrà che si continui a usarla, obbligo o non obbligo”.  

“La situazione sta andando molto bene, questo però non deve farci abbassare la soglia della sorveglianza e dell’attenzione. Sia la stagione, ma soprattutto la vaccinazione di massa hanno portato a ciò, è sperabile che molto presto ci libereremo della mascherina all’aperto”. Via l’obbligo dai primi giorni di luglio? “E’ auspicabile per tutti” ha detto il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, ospite di SkyTg24. 

Per il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, “se siamo all’aperto possiamo fare a meno della mascherina, ma bisogna tenerle in tasca perché bisogna metterla nel caso non sia possibile mantenere la distanza, soprattutto quando non siamo con nostri congiunti”.  

Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus, nella sua lista di priorità vede “diverse altre questioni più urgenti”. “C’è il problema di tracciare le nuove varianti di Sars-CoV-2, quello di monitorare se i vaccini funzionano con le nuove varianti, e stiamo vedendo da dati Gb che per fortuna l’efficacia per esempio di Pfizer dopo due dosi è alta (79-80%) anche con la variante Delta”, ha elencato l’esperto all’Adnkronos Salute. “C’è tutto il capitolo della memoria immunologica – ha aggiunto Abrignani – il problema di capire se sarà necessario un ulteriore richiamo e in che tempi, la copertura vaccinale e il coinvolgimento di quelle persone che esitano a vaccinarsi, la questione del vaccino agli adolescenti. Insomma, per chi si occupa di vaccini e risposta immunitaria, il dibattito sulle mascherine viene dopo tutti questi punti, nonostante capisca che per tutti noi la mascherina è una scomodità”. 

“La rimozione delle mascherine all’aperto si potrà fare quando avremo il 50% di popolazione vaccinata, quindi immagino i primi di luglio” ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ai microfoni di Radio anch’io su Rai Radio1. “Lasciamolo decidere al Comitato tecnico scientifico ma io personalmente non andrei oltre i primi di luglio. E non è una data ma è” un calcolo in base a “quanta popolazione abbiamo raggiunto con la vaccinazione”. 

“Se la cautela e la prudenza sono il segreto di ogni avventura di successo, allora con cautela e prudenza, forti dei risultati di una vaccinazione nazionale che ha ridotto ai minimi storici le morti e i contagi da Sars-CoV-2 in Italia, proviamo ad alleggerire anche i dispositivi di protezione personale. Suggerirei pertanto di toglierle in spazi evidentemente aperti, senza eccessivi affollamenti, partendo magari da chi ha già ricevuto la doppia dose di vaccino” ha sottolineato all’Adnkronos Salute Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata. “Eviterei però – ha ammonito – di dare un triplice fischio finale, come finale perentorio di una partita. Sarebbe assurdo, infatti, vedere da un giorno all’altro tutte le mascherine messe via. L’obiettivo – ha concluso – è tornare a guardarsi in faccia tutti, ma gradualmente è il modo più intelligente per farlo davvero”.