Purtroppo chi pratica con assiduità le cime, sa perfettamente incontro a quali improvvisi cambi di tempo e temperature si avventura, e da alcune ore sull’area della Marmolada imperversa un temporale che, comportando anche seri problemi di visibilità, ha costretto ad uno stop temporaneo le squadre dei soccorritori. Oltretutto, l’improvviso rovescio temporalesco potrebbe anche ad andare ad ‘influenzare’ il già precario stato dell’altra parte del ghiacciaio e, temendo un ulteriore crollo, è stato deciso di non mettere a rischio anche gli stessi soccorritori.
In tarda mattinata, incontrando i media per fare i punto della situazione, il procuratore di Trento, Sandro Raimondi, ha commentato “Temo che le vittime aumentino almeno del doppio se non del triplo visto il numero dei dispersi e il fatto che siano rimaste parcheggiate 16 auto“.
Quello che purtroppo che si continua a ripetere nel quartiere generale dei soccorritori, è che ormai, dopo tutte queste ore, la possibilità di trovare sopravvissuti al crollo è “ridotta a zero”.
Riguardo allo scenario attuale del luogo della tragedia, ha informato sulla sua pagina Fb Maurizio Fugatti , presidente della provincia di Trento, “La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della #Marmolada è scesa da una velocità di 300 chilometri l’ora. È quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino Trentino che hanno mappato tutta l’area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco“.
Come spiega ancora Fugatti, “Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un’altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell’equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza. Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un’altezza di circa 2.800 metri“.
Dunque, il numero dei morti finora accertato, in realtà è destinata crescere. Come è noto, fa pensare al peggio il numero di auto parcheggiate a ridosso dell’area interessata dal crollo. Come spiegano infatti gli operatori del soccorso alpino di Trento, che hanno continuato a lavorare senza sosta fino a stamane, “Durante la notte c’è stato l’intervento dei droni sul ghiacciaio ma non ha dato esito. Non possiamo ancora sapere quanti sono i dispersi. I parenti delle vittime sono ora a Canazei“. Intanto, ribadiscono nuovamente dal Soccorso Alpino, che è stato attivato un numero dedicato (0461 495272), per chiunque ha da segnalare “Il mancato rientro di amici e familiari da possibili escursioni durante la giornata di ieri sul ghiacciaio della Marmolada”.
A livello istituzionale, poco fa da Palazzo Chigi è stato reso noto che il presidente del Consiglio, sta raggiungendo Canazei (Trento),per visitare la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorsi. Motivo questo per il quale è stato deciso di rinviare a mercoledì l’atteso confronto Draghi
Ovviamente, informato da Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile, del maltempo che sta attualmente imperversando sull’area della Marmolada, l’elicottero che trasportava il premier è stato quindi dirottato a Verona, dove Draghi proseguirà il viaggio verso Canazei a bordo di un auto.
Stamattina, scosso dall’accaduto, il Presidente della Repubblica, ha chiamato il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ed il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per esprimere la sua solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia, e riconoscenza ai soccorritori e vicinanza alle comunità locali.
Max