”Prima dell’assalto, gli aerei degli orchi hanno bombardato Azovstal per diverse ore di seguito. C’è stato un incendio su larga scala, una colonna di fumo è visibile in tutte le zone di Mariupol’’. Così, attraverso questo eloquente messaggio, attraverso Twitter stamane il corrispondente dell’agenzia di stampa ucraina Unian, ha annunciato l’assalto da parte delle truppe russe, all’acciaieria Azovstal, nel sito industriale di Mariupol.
Ricordiamo che fino a tarda notte è proseguito l’evacuazione dei numerosi civili, che da settimane si erano asserragliate nei sotterranei, insieme ad alcuni militi del battaglione Azov.
Dunque, ha rimarcato il giornalista ucraino, ”gli occupanti hanno iniziato a prendere d’assalto l’Azovstal e ora stanno cercando di entrare nell’impianto. L’informazione è confermata dal vice comandante del reggimento Azov’’.
Infatti poco prima, Svyatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov – come detto, costretto a dover condividere con i civili i sotterranei dell’acciaieria – ha informato che nel corso del massiccio bombardamento russo, sarebbero morte due donne, mentre ‘almeno altre dieci persone sarebbero rimaste ferite.
Stando però da quanto affermato stamane dal sindaco di Mariupol, all’interno delle acciaierie vi sarebbero ancora 200 civili nascosti, mentre in tutta la città sono oltre 100mila i civili sotto assedio delle forze russe da settimane.
Ma la notizia più brutta, legata ai civili fatti evacuare da Azovstal, è quella comunicata da Vadym Boichenko, sindaco di Mariupol, il quale ha denunciato che al momento soltanto 3 dei 14 autobus usati per evacuare i rifugiati del Donetsk hanno raggiunto il ‘territorio sicuro’ ovvero controllato dal governo ucraino.
Secondo Boichenko infatti “Ci risulta che undici autobus siano scomparsi da qualche parte, avrebbero dovuto procedere verso Zaporizhia, ma si sono persi da qualche parte. Si perdono in questi centri di filtraggio, i nostri residenti vengono presi e rapiti, e oggi questo sta accadendo nella nostra Mariupol“.
Raccogliendo quanto spiegato dallo stesso sindaco, in merito a quanti centri di ‘smistamento’ profughi vi siano, e come funzionano, l’agenzia di stampa Interfax Ukraine ha rivelato che fra Mariupol e dintorni, sono attivi ben quattro centri, dove gli ucraini fuga verso Kiev, vengono attentamente “filtrati. I residenti aspettano da più di un mese. Se sei in qualche modo collegato con il servizio civile, il servizio municipale, allora ci vogliono due mesi. Quelli che hanno attraversato questa prigione, queste torture, stanno già testimoniando”.
Ricordiamo infine che, come spiegato sopra, più di 29mila persone, in totale, hanno lasciato la città nella notte. Di questi circa 18mila hanno preferito andare in Polonia, gli altri hanno invece trovare rifugio fra la Slovacchia, l’Ungheria, la Romania, e la Moldova.
Max