Inizio anni 80, un giovane cantautore rompe gli schemi opponendo allo stereotipo del cantautore voce e chitarra, un brano dautore con soluzioni arrangiamentali di grande respiro. Dopo Oceania Mario Castelnuovo sfida lallora reticente platea sanremese presentando la discussa – per i contenuti non capiti – Sette fili di canapa. Con Nina mette però tutti daccordo, sia il pubblico che la critica. Seguono anni di grande fermento e di fruttuose collaborazioni (da Amedeo Minghi, al Q Disc Qconcert, a seguito dl tour a tre con Goran Kuzminac e Marco Ferradini).
Seguono E Piazza Del Campo – e alcune canzoni scritte con Gaio Chioccio per Paola Turci – Venere, Sul Nido Del Cuculo, Come Sarà Mio Figlio. Quindi, nel 1993, dopo aver lasciato la Rca per la Foni Cetra, ecco Castelnuovo, seguito qualche anno dopo da Signorine Adorate prima, e Buongiorno dopo. Sono anni di larghi respiro e nuove passioni, il cantautore collabora con Fabio Pianigiani al suo disco e, diversificando, compare nel cd Rai che raccoglie le musiche della trasmissione di Rai3, Alle Falde del Kilimangiaro, dove compaiono ben 4 suoi brani musicali: Danza in MI7, Isabella, Note lunghe, e Lalba e il tramonto. Intanto nel 2004, la BMG (ex Rca), pubblica una sua antologia con la sua produzione anni 80, intitolata I Miei Primi Dieci Anni. Lanno dopo invece, ecco ComErano Venute Buone le Ciliegie nella Primavera del 42, il decimo album di inediti, per loccasione targato Raitrade e distribuito da Edel. Un disco caratterizzato tra gli altri, dallintervento vocale della regista Lina Wertmuller.
Nel giugno del 2006 la Casa Editrice Bastogi, pubblica la sua biografia: Mario Castelnuovo, Tante Storie e Qualcuna Va a Roma scritta da Mario Bonanno, che percorre lintera carriera artistica di Mario e propone unanalisi dettagliata di tutta la sua produzione discografica. Rileggendosi, Mario prende coscienza del suo talento letterario, che può andare oltre lo schema definito della canzone e, nel gennaio 2009 pubblica il suo primo romanzo, Il Badante di Che Guevara, la storia di un anziano senatore comunista e il suo giovane badante extracomunitario: due uomini fortemente diversi, alle prese con le proprie apprensioni materiali e morali, uniti da un destino comune.
Il resto, pur non trascurando la musica, è il lento appassionarsi alla storia dellArte e alla scrittura, finendo così nelle librerie. E ne La mappa del buio, edito da Castelvecchi, attraverso il ritorno nellantico borgo natio del protagonista, Castelnuovo racconta soprattutto linteressante storia di una comunità, di una testimonianza di storia rurale ormai estinta e, per lappunto, tenuta viva soltanto nei ricordi dellormai anziana voce narrante.
Però nel 2014, dopo circa 9 anni di silenzio, Castelnuovo torna in pista prima con il singolo Annie Lamour, al quale – sotto la produzione di Lilly Greco – fa seguito lalbum Musica per un incendio. Il ritrovato entusiasmo lo spinge ad affrontare nuovamente il publico, e da vita ad una tournée con Giovanna Famulari al pianoforte, e Stefano Zaccagnini (chitarre), con i recital di canzoni cantate e raccontate, Lezioni Di Incendio.
Da un suo acquerello, nascono due brani che decide di incidere in un vinile 45 giri. Un disegno che raccoglie la sintesi dei due nuovi brani, del corto e del suo nuovo libro, che alle tragedie della natura e, soprattutto degli uomini, tenta di rispondere con la Bellezza.
Io mi ricordo lAquila, cortometraggio che accompagna lomonimo singolo (lato A del 45 giri), si propone come una metafora, esortando a non abbandonare quei piccli centri e sobborghi della provincia, di cui lAquila, seppure per motivi – drammaticamente – differenti, ne è comunque lemblema, apparendo ora sola e vuota di vita malgrado le bellezza che la contraddistingue.
Nel lato B del vinile, troviamo invece Quantè bella la vita, dedicata ai sentimenti, quelli sani, se vogliamo una sorta di inno alla vita che, come spiega lautore, dobbiamo proteggere e picchettare per comprenderne il formidabile senso di respiro interiore che anima ogni essere vivente.
Max