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Marina Ovsyannikova: “Non sono un’eroina, non tutti i russi sono uguali”v

In tutto il mondo l’hanno vista. Col suo cartello grande: “No alla guerra”. Non lo ha mostrato in piazza o su un video social. Marina Ovsyannikova. Giornalista russa, lo ha fatto durante la messa in onda di uno dei telegiornali più seguiti in Russia. Un gesto che ha fatto il giro del mondo, perché coraggioso e simbolico.

“Non potevo restare dietro le quinte – ha detto la giornalista russa in un’intervista alla Bbc – Volevo proprio mostrare agli spettatori occidentale che i russi sono contro la guerra. Non tutti i russi sono così”. Ha detto alla Bbc dopo il gesto che le è costato una multa dopo ore di interrogatorio da parte della polizia russa”.

“Ai russi, volevo mostrare che sono ‘zombificati’ dalla propaganda del Cremlino, smettete di credergli. Smettete di ascoltare i canali del Cremlino”, ha aggiunto. “Imparate ad informarvi, analizzate. Le fonti occidentali, le fonti ucraine, capisco che sia molto difficile quando c’è un’informazione di guerra trovare fonti alternative, ma dovete provare a cercarle”.

All’agenzia Reuter ha invece dichiarato: “Non mi sento assolutamente un’eroina, anche se vorrei che quello che il sacrificio che ho fatto non sia stato vano. Ora però capisco la portata dei problemi che dovrò affrontare e sono molto preoccupata per la mia sicurezza. Mi è tornata in mente la mia infanzia in Cecenia. In qualche modo, ho cominciato a capire cosa stanno passando quelle povere persone in Ucraina. Ed è qualcosa che non si può accettare. È oltre ogni limite”, ha concluso Marina Ovsyannikova.