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Marian, cantautrice e cittadina del mondo

“Femminile Plurale e la maratona del Lilith sono forse gli eventi più grandi organizzati fin’ora in cui ci saranno così tante cantautrici donne sullo stesso palco. Mi sento fiera di far parte di queste straordinarie occasioni e non vedo l’ora di incontrare così tante stimate colleghe. Sarà forse l’inizio di qualcosa di più grande da costruire insieme? Me lo auguro”.

Di professione cantautrice, Marian Trapassi annuncia la sua presenza nell’ambito di due appuntamenti tutti al femminile. Il primo avrà luogo domani, giovedì 27 giugno, all’Officina Pasolini di Roma dove, in occasione della manifestazione Femminile Plurale ideata da Michele Monina e Tosca, si esibirà in concerto. L’altro invece è per domenica 30 giugno al ‘Lilith Festival della Musica d’Autrice di Genova‘.
Ovviamente, nel corso delle due serate all’insegna della creatività femminile, Marian proporrà dal vivo ‘Blu‘, un brano contenuto nel suo ultimo disco, ‘Bianco’, accompagnata da Antonio Magrini alla chitarra e Raffaele Kohler alla tromba.
L’album “Bianco” è un racconto di storie universali, che parlano attraverso metafore della vita e delle sue sfaccettature, e personali, cioè di momenti molto intimi, in cui la cantautrice si racconta.
Con questo disco la cantautrice si distacca dai precedenti lavori e si impone con uno stile preciso e omogeneo, che va dal jazz, al blues, al folk, con 12 brani eleganti e raffinati negli arrangiamenti e nella scrittura. Musicalmente, l’album si ispira ai moderni chansonnier francesi e alle grandi cantautrici italiane e americane.

Dal Premio Ciampi al teatro-canzone

Siciliana d’origine, anche se lei tiene a dichiararsi cittadina del mondo per scelta, la Trapassi si è ritagliata negli anni uno spazio importante nel panorama della musica italiana. Il suo album di esordio “Sogno Verde” esce nel 2002 e viene accolto con interesse ed entusiasmo dalla critica. Con il secondo album “Marian Trapassi” nel 2004 vince il Premio Ciampi come miglior artista emergente. Il suo terzo album “Vi chiamerò per nome” (2008) porta Luca De Gennaro a sostenere che Marian è “la migliore cantautrice italiana che non avete mai sentito nominare…qui ci troviamo di fronte a una cantautrice vera” (Rolling Stone).

L’esperienza di Marian passa anche dalla contaminazione di territori non solo musicali: ne sono una testimonianza gli spettacoli “Vago e Torno” (2006) e “Vi Chiamerò per nome”, già concept del suo terzo album, con il quale partecipa al FEST – Festival di arte Scenica di Siviglia (2009). In più occasioni partecipa al Mantova Music Festival (2007 – 2008) e al Salone del Libro di Torino (2009); collabora alla realizzazione dello spettacolo/tributo a Nick Drake “Le cose dietro il sole” (2006) e presta la sua voce per il progetto di Ashley Hutchings – Fairport Convention, “My land is your land” (2008).

Alcuni anni di silenzio, nei quali scelte di vita e di percorso portano Marian anche lontano dall’Italia ma non dalla musica, sono stati utili, se non necessari, alla realizzazione del nuovo album: “Bellavita, l’arancia e altri viaggi”, che viene pubblicato ad ottobre 2014 per AdesivaDiscografica con la produzione artistica di Paolo Iafelice ed è il risultato di un lavoro lungo un anno passato a Siviglia. Il disco ottiene ottime recensioni da parte della critica e si aggiudica la candidatura al Premio Tenco 2015. A Febbraio 2016 Marian è protagonista di un radio tour a Madrid con interviste e contributi live in diverse emittenti spagnole, per la promozione in particolare di un brano inserito nell’album in lingua di castigliana. Da questo lavoro discografico nasce anche lo spettacolo di teatro canzone,”Bellavita e altri viaggi”, con testi teatrali e regia di Alessandra Faiella, che è approdato anche sul palco dello Zelig, lo storico teatro di Milano dedicato alla comicità. Nell’ultimo anno Marian è stata coinvolta nel progetto “Vita da cantautrice: quattro artiste per un concerto”, un tour che l’ha vista sul palco assieme a Roberta Carrieri, Sara Velardo e Pellegatta, per uno spettacolo in cui le quattro artiste hanno raccontato se stesse attraverso la propria musica.
Max