Mare Jonio e non solo: a rischio operazioni soccorso: in queste ore, secondo fonti Ue, si andrebbe verso lo stop alla missione Sophia. Se ne era già parlato mesi fa, poi settimane fa, e se ne ritorna a parlare oggi. Il tema, drammatico nella sua concretezza e altrettanto teso a livello di discussioni politiche nazionali e internazionali, è sempre quello: migranti e migrazione e la Mare Jonio è l’ultima in ordine di tempo che è stata soccorsa al largo delle acque di Lampedusa finendo poi nel mirino di un vero caos amministrativo e politico. Dalle indagini a bordo al sequestro dalla Mar Jonio passando per lo sbarco dei migranti e delle parole di Salvini dure come sempre, si allarga però il tiro rispetto a quello che potrebbe essere un prossimo scenario molto più ampio della pur importante situazione specifica della Mare Jonio appunto. Infatti secondo fonti Ue si starebbe andando verso la sospensione delle operazioni navali Sophia.
Mare Jonio e non solo: a rischio operazioni soccorso. Ipotesi sospensione delle operazioni navali Sophia.
La Ue starebbe per sospendere il dispiegamento navale nell’ambito della missione Sophia nel Mediterraneo. A dirlo sono state fonti Ue all’agenzia Dpa, andando a riferire che le motivazioni sarebbero legate agli ormai troppo ampi contrasti sul tema tra gli Stati membri. La missione Sophia dovrebbe continuare ad offrire il supporto aereo e l’addestramento della guardia costiere libica. A quanto pare però ci sarebbe una exit strategy: i Paesi membri che si oppongono alla sospensione della Sophia hanno tempo fino a mercoledì pomeriggio per obiettare, in caso contrario ci sarà, con effetto per i prossimi sei mesi, una vera sospensione.
Cosa accadrà alle prossime storie come quella della Mare Jonio dunque è ancora troppo presto per saperlo e, come sempre, a livello politico e istituzionale in Europa gli ultimi minuti rischiano di essere sempre i più decisivi, in termini di scelte operative. La Mare Jonio si ricorda era stata sequestrata dalla guardia di finanza e il comandante Pietro Marrone messo a registro indagati. Dopo di lui, il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella e il pubblico ministero Cecilia Baravelli hanno iscritto anche capo missione della Ong Mediteranea Luca Casarini, ex leader dei no global.