Marco Mengoni, per la presentazione del suo ultimo album Atlantico ha scelto come location la Stazione Centrale di Milano, per lesattezza i binari 10 e 11, una banchina normalmente piena di viaggiatori in attesa. Per una sera, anzi per venti minuti a partire dalle due di notte, quello spazio si è arricchito di circa 300 fan selezionati tramite Spotify, qualche bravo musicista, poliziotti di guardia, staff dellufficio stampa e della Sony, giornalisti addormentati visto lora e infreddoliti, e soprattutto lui, Marco Mengoni, il ragazzo doro della musica nostrana per come non si fermi alle sole scelte musicali, ma vi ci mette dell altro. Non solo questa esibizione ferroviaria, composta di 5 delle 15 canzoni del nuovo cd di Marco Mengoni, ma anche una tre giorni di eventi in giro per il capoluogo lombardo, da oggi a sabato, tra la Torre Velasca, piazza Duse, la Triennale e gli istituti di design: ascolti in cuffia di Atlantico, una esibizione fotografica a tema della salvaguardia ambientale e dellaumento della plastica nei mari, incontri, show di band emergenti, distribuzione libera di libri usati da far rinascere, e molto altro. Una strategia per fare circolare le idee grazie alla musica, come si faceva tanto tempo fa ed è strabiliante che ora lo faccia un 30enne (quasi: il compleanno è il prossimo 25 dicembre, come se fosse un segno della provvidenza). Ma già lesibizione alla Centrale è una novità: è un inedito che una stazione venga adibita – sia per pochi minuti e nel mezzo della notte ad un evento privato, e sarebbe dinteresse cercare di comprendere quanto è costato questo giocheto alla casa discografica. Certamente è una genialata di grande effetto, a cominciare dal tappeto blu cosparso di luci al pianterreno destinato ai fortunati supporter di Mengoni. Allaltezza dei binari, sotto il gigantesco screenwall luminoso di arrivi e partenze, circondati di spot che vanno e vengono, a un certo punto appare una marching band tipo quelle di New Orleans, tamburi e ottoni, che giunge sotto il palchetto