E’ passato un anno dalla morte di Sergio Marchionne, una delle figure più rilevanti del panorama della finanza, dell’imprenditoria e della dirigenza amministrativa di alcune delle più grandi aziende italiane.
Il lungo sodalizio con la FIAT, Fca e Ferrari ha indotto, oggi, Elkann a poche ore dall’anniversario della scomparsa a ricordarne il valore.
“Ci ha insegnato a non accontentarci”, dice Elkann. Il suo è un ricordo molto personale, sobrio e concreto del presidente di Fca.
In una lettera Elkann ha voluto riportare alla luce alcuni degli aspetti principali della figura di Marchionne che, si ricorderà, nel settembre 2014 sostituì dopo la lunga carriera alle spalle, Luca di Montezemolo alla presidenza della Ferrari.
Come noto, il 21 luglio 2018, a causa del peggiormento delle sue condizioni di salute, il consiglio di amministrazione di FCA, convocato d’urgenza, lo sostituì con Michael Manley, in precedenza responsabile del marchio Jeep. Marchionne, da circa un mese ricoverato, morirà all’età di 66 anni presso un ospedale di Zurigo, in Svizzera.
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“A Sergio piaceva descrivere Fca, Cnh Industrial e Ferrari come aziende ricche di donne e uomini di virtù. Persone che sentono la responsabilità di ciò che fanno, che agiscono con decisione e coraggio, che non si tirano indietro quando si tratta di dare il buon esempio. Se le nostre aziende sono così oggi, lo dobbiamo anche a lui”.
E’ questo il modo sintetico con cui il presidente di Fca, John Elkann, a un anno dalla scomparsa ha voluto ricordare Sergio Marchionne, di cui domani, 25 luglio, appunto cade il primo anniversario dall’addio.
E un anno dopo la scomparsa di Marchionne la Fiat si sta ancora muovendo in direzione di quella grande alleanza che il manager aveva indicato come rotta coraggiosa e necessaria per il futuro.
“A un anno dalla scomparsa di Sergio Marchionne l’esempio che ci ha lasciato è vivo e forte in ognuno di noi. Gli saremo sempre grati per averci mostrato, con l’esempio, che l’unica cosa che conta davvero è non accontentarsi mai della mediocrità, essere sempre ambiziosi nel cambiare le cose in meglio, lavorando per la collettività e per il nostro futuro, mai per sé.”, dice Elkann.
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“Oggi c’è chi ricorda il leader illuminato, chi ricorda l’uomo, chi l’amico. Tutti noi lo ricordiamo con immenso affetto”: questa la chiosa di John Elkann, presidente di Fca, nel ricordare Sergio Marchionne.
Come noto, Sergio Marchionne nasce a Chieti il 17 giugno 1952, figlio di un maresciallo dei carabinieri emigrato da giovane in Canada.
Dopo aver conseguito tre lauree (in Legge alla Osgoode Hall Law School of York University, un Master in Business Administration presso la University of Windsor e una laurea in filosofia conseguita presso l’Università di Toronto) iniziò la lunga escalation nel mondo delle grandi aziende, ritagliandosi sempre più il ruolo di manager illuminato e di successo.
Nel 2003, su designazione di Umberto Agnelli, Marchionne entra nel Consiglio di Amministrazione del Lingotto Fiat. Con la morte di Umberto Agnelli e alle dimissioni dell’amministratore delegato Giuseppe Morchio, Sergio Marchionne viene nominato (1 giugno 2004) Amministratore delegato del Gruppo Fiat. Assuma anche la guida di Fiat Auto in prima persona.
Il 2 giugno del 2006 viene nominato Cavaliere dell’Ordine al merito del Lavoro dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Come visto, in seguito, entrerà in Ferrari. Un anno fa, all’età di 66 anni presso un ospedale di Zurigo, in Svizzera, la morte.
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