“Bruxelles è una istituzione a cui diamo 20 miliardi di euro ogni anno e ne prendiamo indietro 11. Ogni anno, quindi, diamo 9 miliardi all’Ue. Non ci può dire quali tasse tagliare. Se Bruxelles ti boccia la legge di stabilità tu gliela restituisci tale e quale e fa uno pari”, non le manda a dire dai microfoni di Radio24, Matteo Renzi: “Bruxelles non ha nessun titolo per intervenire nel merito delle misure della legge di stabilità, Bruxelles non è il nostro maestro. La subalternità italiana in questi anni – ha tenuto a sottolineare il premier – è stata particolarmente sviluppata nei confronti dei burocrati di Bruxelles”. E il presidente del Consiglio italiano ha giustamente replicato allinfelice uscita del presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk il quale, al Parlamento europeo, nel corso di un intervento sulla gestione dei flussi migratori, ha pensato bene di paragonare l’Italia all’Ungheria: “Non sono state le più idonee ha rimbrottato Renzi al collega europeo circa le sue sgradevoli esternazioni – non tanto verso il governo italiano ma verso il popolo italiano. Il popolo italiano in questi mesi ha fatto un lavoro straordinario, ha salvato decine di migliaia di persone ha sottolineato il premier – E’ un popolo che ha lavorato con grande attenzione”. Intanto la Commissione europea – che ieri ha ricevuto le bozze di bilancio dei Paesi dell’area euro – ha annunciato che non prima di fine novembre esporrà il suo parere circa la della Legge di Stabilità 2016. “Ora valuteremo le bozze secondo le regole del Patto di Stabilità e Crescita e alla luce delle previsioni economiche, che saranno presentate il 5 novembre ha detto la portavoce dellesecutivo – La valutazione definitiva sarà presentata a fine novembre”.
Max