Sembra incredibile a dirsi ma, alla base dellodiosa omofobia che regna sovrana nel Paese, persiste ancora la convinzione che una dimensione reale sia invece una sorta di patologia. Lo dimostra un manifesto pubblicitario affisso addirittura allinterno di uno studio medico dove, come se si parlasse di ludopatia od altro, viene raccontata la storia di un giovane gay guarito dopo un apposito percorso di conversione. “Luca era gay cita la locandina allinterno di uno studio del savonese – ma un giorno accade qualcosa, rientra in se stesso e decide di intraprendere un percorso di conversione, su base psicologica e religiosa, che lo porta a riappropriarsi della sua mascolinità ed eterosessualità”. In calce lindirizzo di una comunità terapeutica di Brescia, Lot, capace dunque di ’guarire’ dall’omosessualità. La cosa è giunta allattenzione dell’Arcigay locale, che ha immediatamente denunciato la cosa: “Su segnalazione di una cittadina che si riteneva offesa dal manifesto ha riferito all’agenzia di stampa Adnkronos il Mirko Principato, presidente dell’Arcigay – mi sono recato nello studio medico per fare una verifica e ho trovato affisso alla parete il testo abominevole che promuove la guarigione tramite terapie che avvengono nel bresciano”. Immediatamente è stato subito inoltrato un esposto all’Ordine dei Medici, ha spiegato Principato, “affinché prendesse provvedimenti contro il medico. Per questo abbiamo deciso di denunciare la vicenda pubblicamente – aggiunge Principato – ci auguriamo che l’Ordine intervenga con delle sanzioni contro il medico e ribadisca che l’omosessualità non è una malattia prendendo provvedimenti disciplinari contro chi avalla la teoria della guarigione”. Dal canto suo, Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, ha aggiunto che “E’ un fatto gravissimo, una violenza su cui è urgente intervenire. Si tratta di persone che tentano di convincere altre persone, clinicamente sane, di essere affette invece da una patologia, per poi lucrare sulla fantomatica ’cura’. Questo è un raggiro che si compie sulla pelle delle persone più fragili, infierendo sulle loro insicurezze e costringendole a reprimere i propri istinti e i propri sentimenti osserva il Segretario nazionale – Non c’è nulla di più grave di un medico che diagnostica ai pazienti malattie che non esistono”. A stretto giro il Presidente dell’Ordine dei Medici di Savona, Luca Torti, ha tenuto a far sapere che “L’Ordine non fa alcuna discriminazione tra i pazienti”, assicurando che l’esposto presentato “verrà esaminato a breve dal Consiglio, che deciderà se aprire o meno un procedimento disciplinare nei confronti del collega”.
M.