(Adnkronos) – “Abbiamo un problema di salari da 30 anni, abbiamo perso potere d’acquisto, abbiamo il problema dei lavoratori che si spaccano la schiena e non portano a casa un salario dignitoso. Dobbiamo porre rimedio con il salario minimo legale, una delle nostre riforme a cui teniamo. È la strada giusta, perseguita anche da Francia, Spagna, Germania. E se lo dice anche il governatore della Banca d’Italia Visco, che il governo ascolti almeno lui, se non vuole ascoltare noi. E in ogni caso siete qui per farvi ascoltare”. Così il presidente del M5S Giuseppe Conte dal palco della manifestazione #BastaVitePrecarie in corso a Roma
“Il livello dell’occupazione è iniziato a salire ben prima che questo governo si insediasse ed è anche frutto delle nostre misure durante la pandemia quando abbiamo voluto proteggere il tessuto sociale ed economico anziché mandare il paese in malora” ma ora “il lavoro si sta facendo sempre più precario – ha scandito Conte – e il governo ha fatto un errore colossale quando il 1 maggio ha voluto celebrare la festa del lavoro introducendo il decreto precarietà”.
Quanto al reddito di cittadinanza, “la partita non finisce pari e patta solo perché – ha tuonato l’ex premier – il governo si è accorto che, al di là degli slogan e del furore ideologico, sarebbe stato un disastro sociale abolirlo. Quella revisione che hanno fatto metterà sul lastrico i cosiddetti occupabili, categoria astratta. Andare a dire a chi non ha di che mangiare, a chi non trova lavoro, e non ha neppure un corso di formazione, che verranno abbandonati dallo Stato”.
“Questo governo da quando si è insediato – ha attaccato Conte – ha subito cambiato faccia, sono tornati alle trivelle, al carbon fossile e hanno voltato le spalle alla transizione ecologica. Non lo permetteremo”, ha scandito.
L’ex premier è poi tornato sulla sua assenza al funerale di Silvio Berlusconi. “Avete visto cosa è successo in tv? Celebrazioni a reti unificate. In 72 ore Berlusconi è stato citato ogni 4 minuti. Un parossismo celebrativo, un’orgia celebrativa. Tra l’altro mi hanno attaccato perché non sono andato ai funerali: noi non siamo ipocriti!”, ha rivendicato. “Noi sappiamo distinguere tra il cordoglio che si deve ai familiari e la nostra storia, principi e valori – ha chiarito – li sappiamo distinguere dalla parabola politica di Berlusconi. Noi vogliamo rispettare tutti ma non riteniamo che sia stato un campione di virtù politiche. Non bastano opinionisti e commentatori con master in adulazione – ha scandito dal palco – per riscrivere la storia. E nessuno ci può impedire di continuare la nostra parabola politica dove a fondamento della stessa non ci può essere chi ha contribuito al degrado dell’etica pubblica”.