(Adnkronos) – “Una decisione storica, da cui partirà la responsabilità storica”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato su telegram la decisione della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto contro Vladimir Putin per la “deportazione illegale” in Russia di migliaia di bambini ucraini.
“Il capo di uno Stato terrorista e un altro funzionario russo – ha detto in un riferimento alla commissaria per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova, anche lei colpita da un mandato di arresto – sono diventati ufficialmente sospettati di un crimine di guerra, per la deportazione di bambini ucraini, il trasferimento illegale di migliaia dei nostri bambini nel territorio di uno Stato terrorista, per aver separato i bambini dalle loro famiglie, privandoli di ogni possibilità di contattare i loro parenti…”.
Questo significa, sottolinea su Facebook il procuratore generale ucraino Andriy Kostin “che Putin deve essere arrestato se esce dalla Russia. E i leader mondiali ci penseranno tre volte prima di stringergli la mano o sedere al tavolo del negoziato con lui. Il mondo ha ricevuto un segnale che quello russo è un regime criminale e che la sua leadership e i suoi accoliti dovranno renderne conto”, ha rimarcato il procuratore ucraino.
“Il mondo è cambiato. La Cpi ha emesso un mandato d’arresta per lo ‘stratega’ Putin. E’ un chiaro segnale alle elite russe di quello che accadrà loro e del perché non sarà più ‘come prima’. E’ l’inizio della fine della Federazione Russa nella sua forma attuale sul palcoscenico internazionale. E’ una chiara procedura legale. Basta aspettare”, ha detto il consigliere presidenziale ucraino Mychailo Podolyak.
“Le ruote della giustizia si sono messe in movimento”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. “I criminali internazionali dovranno rispondere per aver rubato i bambini e di altri crimini internazionali”, ha aggiunto.