(Adnkronos) – Duecentocinquanta metri di fila in attesa di un taxi, la linea A della metro chiusa e una folla ammassata al capolinea degli autobus per conquistare un posto sulle navette sostitutive, che nessuno indica dove e quando partano. Lo scenario per chi arriva alla stazione Termini poco dopo le 21, in una domenica di giugno, è un biglietto da visita triste per Roma e per la capacità di una capitale europea di gestire i trasporti e accogliere un flusso enorme di turisti.
Tre problemi che si alimentano a vicenda. I taxi sono evidentemente troppo pochi e stime al ribasso indicano in almeno mille le nuove licenze necessarie. Ma le resistenze della categoria sono evidentemente troppo forti per arrivare a una soluzione strutturale. Potrebbe aiutare almeno una piena applicazione del decreto Bersani, con turni integrativi in aggiunta a quelli ordinari, l’inserimento in servizio di sostituti alla guida e l’offerta di licenze stagionali.
La chiusura delle linea A della metropolitana alle 21, considerando feriali gli orari dalla domenica al giovedì, non tiene evidentemente conto di quante persone la domenica sera arrivano o partono. E anche la chiusura ordinaria che osservano le altre linee, prevista alle 23,30, rende il servizio pubblico solo in parte fruibile.
Un disservizio simile andrebbe almeno integrato da un servizio navette efficiente e ben segnalato. Il piazzale antistante alla stazione Termini, la scorsa domenica sera alle 21,30, era invece la fotografia del caos. Centinaia di turisti spaesati si aggiravano in cerca di informazioni, muovendosi faticosamente tra gli accampamenti dei senzatetto e bussando alle porte degli autobus di passaggio per capire quale destinazione avessero. (di Fabio Insenga)