Malumori e qualche strascico in Lega per l’audio arrivato al Foglio con le parole di Salvini. Ma fino a un certo punto: “perché alla fine, il danno non c’è stato e i diretti interessati sanno che quelle parole vanno contestualizzate, visto che Salvini stava parlando di ‘una rinnovata intesa con gli alleati di centrodestra’, raccontando ai suoi del vertice di villa Grande”, spiega all’AdnKronos una fonte del partito.
Il cronista del giornale diretto da Claudio Cerasa, ha avuto alcuni minuti per ‘rubare’ quelle parole, finite subito al centro del dibattito politico, a partire dalle accuse di ‘rompicoglionismo’ rivolte da Matteo Salvini agli alleati di Fdi. Ruggiero Montenegro – questo il nome dell”infiltrato’ – si era nascosto dietro le tende della Sala Umberto, dove Salvini aveva dato appuntamento ai suoi parlamentari, per fare il punto, dopo il ko delle comunali e il vertice, con Berlusconi e Meloni.
Proprio mentre Salvini stava chiedendo ai suoi di fare attenzione ai giornalisti (“Basta personalismi e iniziative non concordate in tv dei parlamentari e basta parlare con i giornalisti raccontando pure i dettagli degli incontri di partito. Il momento è delicato”) qualcuno ascoltava di nascosto. Ma tant’è. Certo del blitz non si sono accorti gli stessi eletti della Lega. “Io ero in prima fila”, racconta un big del partito. “Se si fosse seduto tra di noi – spiega – ce ne saremmo resi conto”. “In sala non c’era neanche il wi-fi”, si affretta ad aggiungere un deputato.
“Qualcuno poi ha pure avanzato il dubbio che “uno di noi potrebbe aver fatto girare il video e poi hanno parlato di un giornalista in sala… . Ma se lo trovo lo prendo subito a calci, non si fa in questo modo”. Ipotesi che però, come emerge, è tramontata. Il giovane cronista del Foglio era in teatro, si era acquattato, aspettando il monologo di Salvini. Monologo che però è durato oltre un’ora, mentre Montenegro lo hanno scoperto mentre ancora Salvini parlava, accompagnandolo all’uscita.