Come era prevedibile, ne abbiamo già parlato, purtroppo ”l’evento non è finito. Adesso c’è un momento che sembra di attenuazione. I nostri modelli meteo ci dicono che l’evento tornerà. Noi stiamo facendo ciò che si deve fare in questi casi. Diciamo ai cittadini di mantenere alta l’attenzione, di seguire le indicazioni delle autorità perché si aspettano in questa area delle ore che possono essere complicate”. Così il Capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, uscendo dalla riunione tenutasi oggi nella Prefettura di Catania, per tracciare un primo bilancio dopo il violento nubifragio che ha colpito ieri la Sicilia orientale (e facendo due vittime), in particolare il capoluogo etneo
.Come ha tenuto a rimarcare ancora il Capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile, ”I valori parlano in maniera molto chiara. Qua sono caduti millimetri di pioggia impressionanti. Gli eventi sono stati moto puntuali. Pensiamo che quei 600 millimetri che sono stati registrati in alcuni casi siano molto chiari rispetto all’impatto che c’è stato sul territorio: eventi intensi e improvvisi su un territorio che ha mote criticità”.
Per capire il livello di terrore provato dai residenti catanesi, la testimonianza di una donna che ha raccontato: “Ero in auto con mia figlia di un anno e mezzo malata e mio padre, che è pensionato. Per fortuna, siamo riusciti a superare quel fiume di acqua e arrivare a casa sani e salvi”. In realtà, aggiunge la 53enne per motivare la scelta di prendere l’auto nonostante gli allarmi, “Ci siamo avventurati in macchina, solo perché la bambina aveva la febbre e stava molto male…”.
Particolarmente drammatico anche il racconto di una famiglia di commercianti del centro di Catania: “Abbiamo avuto davvero tanta paura. Una pioggia incessante, un’apocalisse con l’acqua che ha invaso la nostra bottega qui in pescheria. Acqua alta almeno un metro. Intorno alle 14.30 grazie all’intervento dei vigili del fuoco siamo riusciti ad uscire. Eravamo praticamente intrappolati”.
Max