E decisamente e crudelmente drammatica la conseguenza del maltempo che in queste ore ha colpito Terracina, così come del resto la gran parte del territorio italiano, e che ha visto un po ovunque produrre delle spiacevoli, pericolose, dannose e in alcuni casi tragicamente mortali conseguenze. In particolare a Terracina, dove due trombe daria hanno creato il panico in città e causato danni inimmaginabili. Il bilancio è di un morto, decine di feriti e danni per milioni di euro. Il dramma di è consumato in poco tempo, senza lasciare spazio a molte considerazioni o possibilità di intervento. Paura, terrore, atterrimento. Si è visto in città un nugolo di gente scappare, anziani urlare, bambini piangere disperatamente e, ovviamente non solo. Nello specifico si sono disarcionati alberi e sono caduti muri che sono stati visti volare letteralmente. E poi, un vero boato, della durata di qualche minuto, ma sufficiente a he trasformare un pomeriggio qualsiasi in un vero e proprio inferno indimenticabile.
Sono infatti state ben due le trombe daria che si sono alzate dal lungomare fino a raggiungere il centro storico, capaci di distruggere Terracina e scatenare panico e dolore: una vittima, dieci feriti e danni per vari milioni di euro. E il triste bilancio delleffetto del maltempo che ieri ha dimostrato quanto possa far danni, tanto quanto un terremoto. «Eravamo riuniti in consiglio comunale quando il muro, in cemento armato, è stato sventrato dal tornado ha detto il sindaco Nicola Procaccini -. Sembrava di essere in guerra sotto le bombe. Erano da poco passate le 16 quando si è scatenato il finimondo». Si sono visti tetti volare, interi muri di casa distrutti e diversi pini marittimi crollare e far danni ovunque.
Proprio uno di questi pini è caduto sulla Smart sulla quale viaggiava Nunzio Cervoni, 57 anni, che purtroppo è morto sul colpo. E invece grave la condizione del datore di lavoro, 64 anni, che si trovava al suo fianco e anche un altro cittadino.
Tra i testimoni Dario Veinerelli, presidente della Cooperativa pescatori Terracina.
«Sembrava venisse il terremoto. È successo tutto in fretta: prima un rumore pazzesco poi la tromba daria che, partendo dal lungomare, si è infilata nel corso, nel viale Vittoria, per investire il centro storico. È venuto giù di tutto, proprio come durante un terremoto. Alberi secolari, cornicioni, intere pareti di palazzi: è crollato di tutto in pochi minuti».
Rapidi i soccorsi, che hanno visto coinvolti sia cittadini che volontari e carabinieri. Ma la città intera ha pagato uno scotto tremendo, con la viabilità cittadina bloccata e il sindaco che si è visto costretto a diramato lordine di non uscire di casa. Un vero coprifuoco, roba daltri tempi.
«Terracina ha duemila anni di vita e mai si era vista una cosa del genere – afferma il sindaco Procaccini -. Il bilancio dei danni è elevatissimo, si tratta di svariati milioni di euro. Ma il nostro primo pensiero va a chi purtroppo ha perso la vita e ai feriti. In ogni caso rivolgo un appello ai miei concittadini: contattate il Comune e se non potete dormire allinterno delle abitazioni poiché danneggiate, troviamo noi un posto». Una barista di via Roma, raggiunta al cellulare, è ancora sotto choc: «Il locale è chiuso, le strade sono impraticabili. Siamo stati travolti da un turbine improvviso che si è abbattuto in un baleno su persone, automobili e case».