Maltempo, Conte: Un miliardo contro il dissesto

Non c’è pace per tutta la penisola italica in questi giorni di improvvisi stravolgimenti climatici ed impennate, in un verso e nell’altro, delle precipitazioni e delle conseguenze, purtroppo tragiche, degli effetti meteorologici su tutte le regioni italiane. Dopo infatti l’ultima, in ordine di tempo, tragedia che le cattive condizioni climatiche hanno prodotto e anche i drammatici effetti che il dissesto idrogeologico ha prodotto, arrivano anche le naturali e, per certi versi pressoché prevedibili, numerose reazioni politiche.
Molto alto è infatti adesso il diverbio politico tra le varie forze in causa: come sempre da una parte il governo e dall’altra le opposizioni, con nel mezzo una marea (purtroppo è proprio il caso metaforico di dirlo) di associazioni, enti di volontariato e liberi cittadini che, intanto, si trovano letteralmente impantanati in situazioni di disagio quotidiano, nelle numerose di città coinvolte e molto spesso abbandonate ad uno status quo operativo. Lo scontro dialettico potrebbe, certo, a livello politico tramutarsi in azioni concrete, tanto è vero che ritorna naturalmente di estrema attualità il tema della protezione del territorio: ma per chi ne vive la realtà quotidiana adesso potrebbe già essere tardi, stando a quanto sta accadendo in questi giorni e in queste ore. Intanto, nei salotti politici, i toni si alzano.
Proprio quei ‘luoghi’ di potere, per così dire, che Salvini attacca definendoli “ambientalismo da salotto”, mentre il premier Conte afferma con chiarezza che dopotutto “l tutela delle vite umane viene prima dei vincoli ambientali”.
Non può mancare, ovvio, con toni del tutto opposti, la posizione della opposizione e in questo caso del Pd: “taccia chi ha fatto il condono”, dicono. Ma, nel frattempo, i problemi strutturali e geologici del territorio restano lì, insoluti.
Per provare a tracciare un solco operativo, in particolare, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è partito per la Sicilia: lì, ha in un primo momento sorvolato interamente le aree colpite per toccare in qualche modo con mano l’effettiva consistenza dei danni. Poi, immediatamente a margine di questo appuntamento, si è intrattenuto in una riunione in Prefettura con le forze impegnate nei soccorsi e ha poi incontrato i familiari delle vittime. “Mi accingo a convocare il Consiglio dei Ministri, la prossima settimana, per deliberare lo stato di emergenza in più regioni”, ha chiarito in conferenza stampa, per poi ribadire: “Per il dissesto idrogeologico abbiamo messo a disposizione del ministro per l’Ambiente un miliardo per interventi di sicurezza del territorio. Poi ulteriori 50 milioni per le autorità di bacino per regolare i flussi d’acqua”.
Conte ha poi chiarito la propria idea circa i vincoli ambientali parlando nello specifico del rapporto con la priorità delle vite umane: “Spesso abbiamo registrato qualche intralcio burocratico per la ripulitura dei corsi d’acqua, ci sono per esempio vincoli paesaggistici per la rimozione di un albero: dobbiamo avere la consapevolezza che tutti i beni sono costituzionalmente tutelati, ma dobbiamo avere la capacità di riorientare la legislazione guardando agli interessi in gioco: al primo posto c’è la tutela primaria della vita umana”.
Lavori in corso, dunque, e non solo dialettica, per poter realizzare sostanziali operazioni di tutela da ogni punto di vista.