Sembra incredibile ma il maltempo è riuscito a causare lennesima disgrazia anche a giorni di distanza: un giovane è stato ucciso da un palo divelto dalle forti piogge, mentre stava lavorando. Loperaio, 25 anni, stava sbrigliando i cavi elettrici annodatisi nel corso del nubifragio occorso a San Roberto, comune del reggino. Ed a proposito degli effetti del maltempo sulla penisola calabrese, la Coldiretti lancia lallarme: comuni e persone sono seriamente esposti al rischio idrogeologico: “Sono 160mila i cittadini che vivono in zone a rischio per le frane in Calabria che è la regione con il maggior numero di persone in pericolo”., spiega unapposita analisi, che sottolinea come “a questi si aggiungono i 59mila calabresi che vivono sotto la minaccia delle alluvioni con il risultato che il 100 per cento dei comuni della Regione si trova in aree a rischio idrogeologico per un superficie di 1167 chilometri quadrati, a causa dellincuria e della cementificazione selvaggia. Il maltempo – denuncia la Coldiretti – si è abbattuto dunque su un territorio reso piu fragile a causa del consumo di suolo agricolo che ha ridotto la capacità di ritenzione idrica dei terreni provocando frane e smottamenti ma anche danni alle pregiate coltivazioni di bergamotto e agli uliveti. Molte strade di campagna, oltre la viabilità normale, sono impraticabili e diversi imprenditori della Coldiretti, con i propri mezzi stanno collaborando per affrontare le situazioni di emergenza come la necessità di garantire lalimentazione agli animali che si trovano negli allevamenti isolati”. Oltretutto, si legge ancora nellinteressante studio “anche i Consorzi di Bonifica con le poche risorse hanno dato la loro disponibilità e in qualche caso, per quanto di loro competenza, sono già intervenuti. Occorre verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità, ma sul piano strutturale bisogna intervenire con lattività di prevenzione per la mitigazione del dissesto idrogeologico. In Italia spiegano ancora dalla Coldiretti – siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati questanno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe dacqua che il terreno non riesce più ad assorbire. A questa situazione – continua la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato in Italia ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata capace di assorbire lacqua”. Quindi un monito assolutamente da non sottovalutare: “Ogni giorno – ammonisce Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento. Il risultato è che più di otto comuni su dieci (82 per cento) hanno parte del territorio a rischio frane e alluvioni”.
Max