Malattie croniche intestino, campagna Janssen dà voce a pazienti

Favorire l’informazione e la sensibilizzazione sulle malattie infiammatorie croniche dell’intestino (Mici), dando voce ai pazienti e alle sfide che ogni giorno devono affrontare. Continua con questo obiettivo la campagna ‘Fatti più in là – Allontaniamo insieme malattia di Crohn e colite ulcerosa’, promossa da Janssen Italia (gruppo Johnson & Johnson) in collaborazione con Amici Onlus e Ig-Ibd (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Diseases). L’iniziativa prosegue sulle basi costruite a partire dallo scorso anno, attraverso una vera e propria ‘chiamata all’azione’ rivolta alle persone con Mici e ai loro caregiver. La seconda edizione della campagna invita infatti a condividere la propria storia compilando un form sul sito www.mici360.it. Le testimonianze raccolte verranno rielaborate e pubblicate sullo stesso sito, per sostenere pazienti e familiari che quotidianamente affrontano Crohn e colite ulcerosa. 

“Se fino a qualche anno fa l’impatto psicologico era considerato secondario o periferico rispetto alle terapie essenziali, l’esperienza e i risultati di un approccio più attento alle dinamiche della psiche maturato negli ultimi anni ci ha mostrato quanto sia fondamentale aiutare il paziente ad affrontare la malattia sotto ogni aspetto, in particolare supportandolo ad attivare quelle risorse interiori che possono fare la differenza non solo nei momenti più difficili, ma anche nell’affrontare una quotidianità trasformata e complessa – afferma Giuseppe Coppolino, presidente di Amici Onlus, Associazione nazionale per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino – Per questa ragione accogliamo sempre con grande favore ogni iniziativa che abbia lo scopo di mantenere alta l’attenzione sull’impatto psicologico che la patologia provoca nella vita della persona affetta da Mici”. 

Le Mici – ricordano i promotori della campagna – colpiscono circa 250mila persone in Italia e tendono a manifestarsi nella fascia di età compresa tra i 15 e i 40 anni. Sebbene le cause scatenanti siano ancora sconosciute, si ritiene che siano legate a diversi co-fattori tra genetica e ambiente. Questa patologie diventano nel tempo una presenza indesiderata che si impone prepotentemente nella vita di chi ne soffre, disturbando ogni situazione e alimentando ansia e imbarazzo. “E’ noto come le Mici in fase attiva determinino un significativo impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, a livello emotivo, familiare e lavorativo – sottolinea Flavio Caprioli, segretario generale Ig-Ibd, Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease – Grazie alla crescente disponibilità di terapie efficaci, una elevata proporzione di pazienti riesce oggi a raggiungere la remissione clinica, condizione associata al ritorno ad una normale qualità di vita”. 

“La condivisione di storie è importante soprattutto per pazienti e caregiver che affrontano le sfide della quotidianità – dichiara Loredana Bergamini, direttore medico Janssen Italia – Da una parte chi le racconta può esprimere liberamente ciò che sente, dall’altra chi le ascolta e le legge può identificarsi e rendersi conto che non si è soli, che le sfide si possono affrontare con l’aiuto e la comprensione degli altri”.  

“Con questa campagna – evidenzia – vogliamo fare un passo ulteriore nel superamento dello stigma che circonda le Mici, patologie che oltre a un impatto fisico, hanno un risvolto psicologico molto rilevante. Il nostro impegno è di lavorare ogni giorno per un mondo in cui le malattie siano un ricordo del passato e per questo collaboriamo per il benessere dei pazienti con le associazioni, le società scientifiche, le istituzioni, gli enti regolatori e tutti gli interlocutori del sistema anche nella promozione di iniziative come questa”.