Il Governo ottiene la fiducia al Senato, ma non la maggioranza assoluta. Sono 156 i voti a favore, 140 quelli contrari. Il premier Conte resiste e annuncia: “Ora l’obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza”. Perché all’apposizione c’è chi ha chiesto le dimissioni in caso di mancata maggioranza assoluta al Senato.
Il Governo ha ottenuto invece una maggioranza relativa: ma cos’è, e qual è la differenza rispetto alla maggioranza assoluta? Lo spiega la Costituzione, all’articolo 64: la maggioranza assoluta dei componenti consiste nella metà + 1 dei membri che compongono ciascuna Camera. Una maggioranza necessaria per l’adozione di alcuni atti particolarmente importanti, tra cui non rientra però la fiducia al Governo.
La maggioranza relativa, adottata per la maggior parte delle deliberazioni parlamentari, si ottiene con il numero corrispondente alla metà + 1 dei membri di ciascuna Camera che risultino presenti in aula.
La maggioranza relativa fa fede quindi al numero dei parlamentari presenti in aula al momento della deliberazione. La Costituzione prescrive comunque che in aula vi sia sempre un numero minimo di presenti, corrispondente alla maggioranza (metà + 1) dei componenti la Camera: il cosiddetto numero legale.