Roma ricorda oggi Rita Atria, la giovane diciassettenne diventata collaboratrice di giustizia che 26 anni fa si tolse la vita dopo la morte di Paolo Borsellino.
Vogliamo ricordare questa ragazza come testimonianza di coraggio e per custodirne la memoria come esempio per le generazioni future di lotta alle Mafie e allillegalità.
Rita Atria, nata e cresciuta a Partanna, un paese del Trapanese, da una famiglia appartenente ad una cosca mafiosa locale, dopo aver assistito alla morte del padre e del fratello e ripudiata dalla madre, decide di ribellarsi ad un sistema mafioso che le ha tolto tutto ma non il coraggio.
Custode di molti segreti, Rita, appena diciassettenne, si affida al Giudice Paolo Borsellino per poter dare adito alla sete di giustizia e lui se ne prende cura come una figlia.
Quel giudice le dà tanta forza e rimane lunica speranza per lei che è rimasta sola. La giovane entra nel progetto di protezione trasferendosi a Roma sotto altra identità ma quando apprende della morte di Borsellino non regge alla notizia e si suicida gettandosi dal palazzo dove viveva.
Fu ritrovata una sua lettera in cui scriveva:
[ ] Borsellino sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta. Bisogna rendere coscienti i ragazzi che vivono nella mafia, che al di fuori cè un altro mondo, fatto di cose semplici ma belle, di purezza, un mondo dove sei trattato per ciò che sei non perché sei figlio di quella persona o perché hai pagato per farti fare quel favore. Forse un mondo onesto non ci sarà mai, ma se ognuno di noi prova a cambiare ce la faremo.
Rita Atria è stata la prima giovane che si è ribellata, appena diciassettenne, al sistema mafioso in cui era cresciuta con la sua famiglia. Vogliamo prendere le sue parole come monito per ricordarci che se ognuno di noi prova a cambiare ce la faremo. È un simbolo di forza, come Falcone e Borsellino e i 27 giudici uccisi dalla Mafia che abbiamo recentemente commemorato dichiara la Sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Ogi vogliamo ricordare Rita affinché il suo coraggio non venga consegnato alloblio ma possa rimanere vivo come esempio nelle coscienze dei nostri giovani a cui abbiamo il dovere di insegnare a sperare continua lAssessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi Cittadini di Roma Capitale Daniele Frongia.
Rita Atria è una ragazza che ha avuto coraggio – aggiunge Gabriella Stramaccioni, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale – e ha parlato con la forza della speranza. Le sue parole tornano a suggerirci ogni giorno che un altro mondo è possibile.