A Roma una maestra d’asilo è stata giudicata colpevole di maltrattamenti ai danni dei bambini affidati alle sue cure. La 46enne è stata condannata a due anni di reclusione, con pena sospesa, dopo le denunce di diverse famiglie. Gli episodi, verificatisi tra settembre e dicembre 2018, includono strattonamenti, urla e punizioni fisiche, che avrebbero provocato disagi emotivi e psicologici nei piccoli.
Le accuse contro l’insegnante sono emerse dopo che alcuni genitori hanno notato comportamenti anomali nei propri figli. Come riporta Il Messaggero, fra le testimonianza rilevanti quella di un bambino che ha raccontato alla madre di essere stato afferrato dalla maestra per un braccio durante un litigio con un compagno.
Questo episodio ha spinto la donna a confrontarsi con altre famiglie, rivelando un quadro inquietante. Le mamme hanno segnalato tic nervosi, incubi e un rifiuto persistente di andare a scuola. Le denunce collettive sono state formalizzate dopo che un gruppo di genitori ha condiviso le proprie preoccupazioni tramite una chat dedicata.
Secondo il tribunale di piazzale Clodio, la maestra avrebbe agito con metodi coercitivi per disciplinare i bambini. Le testimonianze in aula hanno descritto spintoni, urla e strattonamenti, spesso accompagnati da epiteti umilianti.
Nonostante la richiesta di assoluzione da parte del pubblico ministero, il giudice ha riconosciuto gli elementi di colpevolezza. La condanna a due anni è stata aggravata dalla posizione dell’imputata, responsabile della formazione e tutela di minori in una struttura educativa.
Tuttavia, la pena è stata sospesa, permettendo alla donna di evitare il carcere, sebbene resti iscritta al casellario giudiziale per maltrattamenti.
Questo caso non è isolato. Recentemente, altri episodi di abusi in scuole e asili italiani hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza dei minori.
A luglio, due maestre in un asilo dell’Eur sono state condannate per punizioni umilianti e violenze psicologiche, che includevano il confinamento di bambini in stanze vuote.