Isabel Diaz Ayuso vince la scommessa personale e trionfa alle elezioni della Comunità di Madrid, terza regione spagnola dopo Catalogna e Andalusia. Dopo aver convocato il voto con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, la candidata del Partido popular, già governatrice dal 2019, in due anni ha raddoppiato voti e seggi, ottenendo il 44% dei consensi e 65 poltrone. Solo quattro in meno per governare da sola (69 su 136 seggi totali). “Oggi ha vinto la libertà a Madrid, domani in tutta la Spagna”, ha commentato Pablo Casado, leader nazionale dei popolari. Ayuso, 41 anni, che ha fatto suo il motto “comunismo o libertà” in campagna elettorale, dovrà contare sull’appoggio di Vox. Anche il partito di estrema destra ha aumentato (di poco) il bottino, passando da 12 a 13 seggi, ovvero il 9% dei consensi, ma di molto il suo peso nello scacchiere politico. “È l’inizio di un cambio rotta per tutta la Spagna”, ha detto la candidata di Vox Rocio Monasterio.
Crolla invece Ciudadanos, partito centrista, ex alleato del governo regionale del Partido popular, passato dal 19% del 2019 al 4%. Come previsto nei sondaggi, la soglia di sbarramento del 5% chiude le porte dell’Assemblea regionale.
Male anche il Psoe, che scende al 16,8% dei voti. Ovvero da 37 a 24 seggi. Previsioni azzeccate anche per il fallimento dei socialisti, raggiunti (non a sorpresa) da Mas Madrid. La lista civica di sinistra conquista gli stessi seggi, ma più voti (16,9%).
A nulla è servito per Unidas Podemos la candidatura di Pablo Iglesias, sceso in campo per “salvare la democrazia”. Iglesias, che solo due mesi fa aveva lasciato l’incarico di vicepresidente del governo nazionale per candidarsi a queste elezioni, ha deciso di abbandonare la politica. “Non voglio rappresentare un ostacolo per il partito. Serve un rinnovamento”, ha detto, confermando un’ipotesi confidata in un’intervista al Corriere della Sera nei giorni scorsi. Troppo poco il 7,2% dei voti e dieci seggi conquistati da Podemos (comunque tre in più rispetto a due anni fa).