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Madrid, elezioni amministrative: la favorita Ayuso del Partido popular

Dalle nove di questa mattina, martedì 4 aprile, oltre cinque milioni di cittadini della Comunità di Madrid, terza regione spagnola dopo Catalogna e Andalusia, sono chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento regionale (136 membri), che nella prima seduta elegge il presidente della comunità.

Con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, Isabel Diaz Ayuso, presidente in carica dal 2019, ha convocato nuove elezioni in seguito alla rottura con il partito Ciudadanos.

La favorita

Ayuso, 41 anni, esponente del Partito popolare (che nella Comunità di Madrid è saldamente al potere dal 1995), presidente uscente, è la candidata favorita. La sua campagna elettorale, più rivolta agli attacchi contro il premier socialista Pedro Sanchez che ai suoi diretti “rivali”, ruota intorno al messaggio, semplice ma diretto, “comunismo o libertà”. Amatissima dai madrileni, in regione Ayuso ha disatteso e sfidato il governo centrale nella gestione dell’emergenza sanitaria. Attuando chiusure chirurgiche e misure restrittive ad hoc, la “governatrice” ha scelto di tenere aperto. Epicentro del contagio spagnolo, la Comunità di Madrid (6.5 milioni di abitanti, 637mila contagi e 15mila decessi, fonte Ispi) è stata gestita “sul filo del collasso ospedaliero, ma sempre sotto, in cima alle classifiche dei contagiati, ma mai fuori controllo”, scrive Andrea Nicastro sul Corriere della Sera.

Strizza l’occhio ad Ayuso Rocio Monasterio, candidata di Vox, partito ultraconservatore, in attesa di capire se i popolari avranno bisogno di loro per governare. Sarebbe la prima volta in un governo regionale per l’ultradestra. Un “patto del diavolo”, ha scritto il Manifesto.

Ciudadanos, partito centrista, (finora al governo locale con il Pp), attualmente terzo partito dell’assemblea regionale con 26 membri, rischia grosso. Secondo i sondaggi potrebbe non superare la soglia di sbarramento, fissata al 5%. Candidato di punta Edmundo Bal, “fagocitato e silenziato da una campagna incendiaria”, scrive Youtrend.

Il blocco di sinistra

A sfidare il Partido popular è sceso in campo, a sorpresa, Pablo Iglesias, leader di Podemos, che si è dimesso da vicepresidente del governo. Il suo “Democrazia o fascismo” fa da contraltare al motto di Ayuso in una campagna elettorale dai toni aspri e tesi. Gli ultimi sondaggi lo davano al 7,3% (11 seggi).

Nel blocco di sinistra ci sono anche il PSOE e Mas Madrid, due partiti che viaggiano su entusiasmi differenti. I socialisti hanno puntato di nuovo su Angel Gabilondo, 70 anni, già ministro dell’Istruzione del governo Zapatero, che nel 2019 ottenne il 27% dei consensi. Stando ai sondaggi è fermo al 21%. Per Mas Madrid, piattaforma civica, la candidata è Monica Garcia, 47 anni, anestesista in prima linea contro il Covid. Garcia in poco tempo è riuscita a conquistare popolarità. Potrebbe ottenere oltre il 17% dei consensi e “tallonare” i socialisti.

La chiusura dei seggi è prevista alle ore 20. Difficile che la destra possa perdere; sarà interessante vedere gli effetti sulla politica nazionale.