La notizia dei presunti finanziamenti ‘chavisti’ via Caracas al M5s, ha ovviamente ‘spiazzato’ un po’ tutti, essendo una notizia ‘piovuta’ a freddo dalla Spagna.
Tuttavia, invitato a commentare la notizia, benché all’opposizione (e con ‘un conto aperto’ da regolare col M5s), Matteo Salvini sceglie l’accortezza affermando che “Non commento quello che non è certo, anche perché sono mesi che inseguono soldi russi che non esistono, quindi non voglio gettare la croce addosso ad altri. Se ci fossero riscontri concreti o evidenze sarebbe un problema perché il Venezuela è uno degli ultimi regimi comunisti, sanguinari, dittatoriali che ci sono al mondo“.
Dunque, ha aggiunto il leader della Lega, ”Non entro nel merito di finanziamenti che non conosco quindi non spetta a me dare giudizi. L’atteggiamento amichevole di parte dei Cinquestelle nei confronti del regime venezuelano mi ha sempre sconcertato, ma questo anche se fosse gratis. Se non fosse arrivata una lira, il fatto che parlamentari Cinquestelle andassero in Venezuela, si facessero fotografare con carnefici e sanguinari della dittatura venezuelana, secondo me è surreale”.
Quindi, ha poi concluso Salvini, ”Vedo un problema in questo governo, al di là di eventuali finanziamenti: l’amicizia con alcuni regimi, penso a Cina, Venezuela e Iran, mi fa vergognare di essere italiano. Cina, Venezuela e Iran sono regimi sanguinari e dittatoriali con cui non si dovrebbe andare a braccetto”.
Sempre dall’opposizione, Giorgia Meloni ha invece affermato che ”Il M5S ha sempre avuto una incomprensibile simpatia per il regime venezuelano, tanto da isolare l’Italia a livello europeo e occidentale su questo delicato dossier. Ora emerge una notizia sconcertante: secondo i documenti pubblicati dal quotidiano spagnolo ABC l’attuale presidente del Venezuela Maduro, allora ministro degli Esteri di Chavez, avrebbe fatto arrivare una valigetta con tre milioni e mezzo di euro in contanti a Gianroberto Casaleggio, guru del Movimento 5 Stelle. Se confermata – aggiunge la leader di Fratelli d’Italia – la notizia sarebbe di una gravità inaudita e spiegherebbe la particolare indulgenza dimostrata dai Cinquestelle nei confronti del regime di Maduro. Fratelli d’Italia chiede che il governo chiarisca immediatamente in Aula su questa gravissima ipotesi e che la magistratura sia celere nell’indagare sulle numerose ipotesi di reato“.
Dal canto suo, appresa la notizia, Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia (e del Ppe), ha immediatamente presentato un’interrogazione prioritaria alla Commissione Ue, rivolgendosi nello specifico all’Alto Rappresentante Josep Borrel (chiedendo una risposta scritta), dove viene chiesto “quali azioni intende avviare la Commissione per verificare se partiti nazionali ed europei abbiano ricevuto finanziamenti dal regime venezuelano e per quanto tempo“.
Secondo Tajani infatti, “le ingerenze elettorali straniere sono una minaccia per le democrazie europee e gli unici a beneficiarne sono i movimenti anti-Ue e le forze estremiste e populiste“. Di qui la richiesta di sapere “quali azioni intende intraprendere il vicepresidente della Commissione e Alto Rappresentante per tutelare la democrazia ed i cittadini europei e garantire elezioni libere negli Stati membri“. Poi, nello specifico, a Borrel Tajani ha chiesto di appurare “di concerto con il Consiglio Europeo, se tali finanziamenti illeciti si fossero verificati“.
Un’interrogazione, quella avanzata dal vicepresidente di Forza Italia, per la quale Eric Mamer, portavoce capo dell’esecutivo, davanti ai giornalisti che chiedevano lumi ha assicurato: “Risponderemo all’interrogazione, non possiamo rispondere alle interrogazioni in sala stampa”.
Max