Il Movimento 5 Stelle continua a perdere pezzi. Oggi è stato il deputato tarantino Giovanni Vianello ad annunciare il suo addio al gruppo pentastellato, nel corso della dichiarazione di voto sul dl Venezia. “La svolta di Conte mette l’ambiente da parte. Tant’è vero che le nostre 5 Stelle, che rappresentavano la vera transizione, non esistono più, le abbiamo sostituite con concetti accademici che vogliono dire tutto e il suo contrario”, denuncia il parlamentare pugliese interpellato dall’Adnkronos.
Per Vianello il provvedimento approvato oggi dalla Camera è stato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: “Ma i motivi che hanno determinato la mia scelta sono tanti. Sulla riforma del processo penale non sono stati considerati i reati ambientali, nonostante lo avessimo chiesto a Conte. Ora vedo che l’ex premier incontra Cingolani e dice ‘siamo d’accordo sull’energia circolare’, ma l’energia circolare di Cingolani è quella degli inceneritori. Il nuovo Movimento 2050 ha abbandonato l’ambiente”, prosegue Vianello spiegando le ragioni del suo addio: “L’emendamento che regala altri 700 milioni all’Ilva è stata l’ennesima mazzata. Per non parlare di una gestione interna sconcertante e non certo democratica”.
Il deputato si dice comunque “dispiaciuto”: “Nel gruppo e sui territori ci sono moltissimi bravi portavoce e attivisti, ma bisogna prendere atto che il programma ambientale con cui siamo entrati in Parlamento è stato disatteso dai vertici del ‘Movimento 2050′”.