M5S: si ragiona sul ruolo di Di Battista

In ore caldissime dopo il flop in Abruzzo, all’interno del Movimento 5 Stelle si ragione sul ruolo di Di Battista nell’ambito dell’universo grillino. Sono momenti delicati nel M5S che, forse, per la prima volta da quando è al governo, si trova a fare i conti con una realtà che sembra volerli portare ad una serie di corpose analisi ad ampio raggio. Dalle divergenze di governo si è passati al riscontro delle urne che hanno fatto registrare la perdita percentuale di consenso, mentre la posizione di Salvini in seno al governo sembra sempre più autorevolmente stabile e Di Maio è alle prese con movimenti tellurici interni su più fronti: e come se non bastasse, si rumoreggia intorno alla figura di Di Battista ed al suo ruolo all’interno del movimento.
Quale il futuro di Di Battista nel M5s e come prendere le dichiarazioni che, spesso veementi, spingono il movimento, oggi istituzionalmente chiamato a rappresentare l’Italia, a prendere posizioni spesso in netto contrasto con Ue, diplomazie e istituzioni internazionali?
Quello che qualcuno ha un po’ beffardamente definito il turista di lusso del M5s e cioè Di Battista per appunto, è oggi entrato a sua volta nel mirino delle riflessioni.
La debacle del M5S porta anche la figura di Di Battista sotto la lente delle analisi. Perchè, dopo la parentesi in Sud America, Alessandro Di Battista in qualità di ex deputato grillino è tornato in Italia per supportare i 5 Stelle nella campagna elettorale per le Europee e le regionali: ma l’esito in Abruzzo, dove ha tenuto alcuni comizi insieme a Luigi Di Maio e a Sara Marcozzi, la candidata pentastellata, non è stato esattamente come si immaginava. Se si aggiungono le posizioni contro Macron, la Francia, l’Europa e le istituzioni economiche del vecchio continente, non sono in pochi a rumoreggiare circa una possibile ruggine in seno al movimento intorno alla figura di Di Battista anche se, va detto, il frontman gode ancora di una stima maggioritaria. Almeno finora. “Gli elettori vogliono vedere i fatti. Le star andavano bene all’opposizione”, dichiara all’Adnkronos il deputato Davide Galantino, mentre la senatrice ribelle Elena Fattori, con sguardo alle Europee tuona: “Secondo me – dice sempre ad Adnkronos – dobbiamo essere imbattibili nella proposta di un programma approfondito. Non è mica un reality o ’Amici’, è il futuro del Continente”.
Si aggrega anche Paola Nugnes. “Se si voleva, in qualche modo, ’usare’ Di Battista per aumentare i consensi, mitigare le perdite, ri-bilanciare le posizioni, se ne è fatto un uso pessimo. Non credibile da nessun punto di vista”, dice la senatrice 5 Stelle, che aggiunge: “O si è sottovalutata la gente o si è sovrastimata la capacità comunicativa di un messaggio privo di contenuto. Si è dato solo materiale a trasmissioni come quella di ’Propaganda live’ che con leggerezza ci hanno anche saputo far sorridere”.