Il summit della discordia spacca il Movimento 5 Stelle. Domani pomeriggio la sindaca uscente di Roma, Virginia Raggi, incontrerà parlamentari e consiglieri romani del M5S nella nuova sede del Movimento in Via di Campo Marzio per fare il punto dopo le amministrative: e c’è chi interpreta la mossa della prima cittadina pentastellata come il battesimo di una ‘corrente’ che potrebbe creare filo da torcere al leader Giuseppe Conte e alla sua linea filo-dem. Tra i motivi di discordia c’è sempre il nodo ballottaggio: da una parte Conte, che vorrebbe spendersi a sostegno di Gualtieri, dall’altra Raggi, che invece preferisce mantenere una posizione neutrale. Oggi i due dovrebbero sentirsi per entrare nel merito del match tra Michetti e Gualtieri, ma è facile che nel faccia a faccia rientri anche la decisione di Raggi di convocare i ‘romani’.
Nel M5S non tutti hanno gradito l’iniziativa. Alcuni ‘portavoce’, secondo quanto apprende l’Adnkronos, diserteranno la riunione in aperta polemica con la sindaca; altri, non invitati, si affrettano a criticare il merito dell’incontro ma soprattutto il metodo con cui è stato convocato. Non solo. Alcuni esponenti grillini – stando ai rumors, tra questi figurerebbe l’eterna rivale Roberta Lombardi ma non solo lei – si sarebbero indispettiti per la scelta di Raggi di dare appuntamento agli eletti capitolini nella neo sede del M5S: “A quale nome?”, una delle domande che rimbalza su alcune chat. “Domani non parteciperò: Virginia si è comportata molto male con noi parlamentari nel corso di questi tre anni e se pensa di indottrinarci ha sbagliato proprio piano”, tuona una parlamentare interpellata dall’Adnkronos, preferendo rimanere anonima.
Un big ‘contiano’ denuncia “l’intento selettivo” dell’iniziativa: “Diversi esponenti del M5S nel Lazio sono stati esclusi dalla riunione: il loro mancato coinvolgimento già depone male. Ci si chiede come mai ci sia stata una convocazione senza oggetto e come mai alcune persone siano state invitate ed altre no”, l’accusa. Quello di Raggi, attacca la stessa fonte, “è un atto politicamente forte ma non è stato trasparente né inclusivo. Non si capisce né la ratio né la finalità di questa mossa. Sono state escluse, guarda caso, le persone che hanno già manifestato la loro disponibilità ad appoggiare Roberto Gualtieri al ballottaggio…”.
L’ala ‘contiana’ del Movimento non esclude che la Raggi stia piantando i semi per una sua corrente interna: “Sta gettando il classico sasso nello stagno – viene spiegato – ma la sua è una mossa scomposta e stupida. Ha convocato la riunione ma non è detto che si faccia, proprio perché non piacciono le modalità e la mancanza di trasparenza. Vuole solo alimentare una dialettica interna”. A sfavore della sindaca gioca anche il calendario di Montecitorio: “Domani saremo in Aula dalle 15 alle 20, è impossibile partecipare”, mette le mani avanti la deputata romana Federica Daga, che poi osserva: “Dubito si creeranno correnti, non servono: in questo momento serve riorganizzare i lavori e capire chi sarà eletto tra Comune e Municipi”.
Sarà presente all’incontro, invece, la senatrice Giulia Lupo, fedelissima di Raggi: “E’ normale che dopo elezioni così importanti si faccia un’analisi tutti insieme. Ma non c’è nessuna intenzione di fare una corrente da parte della sindaca uscente. In questo momento bisogna solo rimanere uniti perché il sogno di molti è proprio quello di vederci spaccati. Io con la sindaca Raggi ho parlato: lei vuole solo lavorare per i temi. Questo è il suo faro. E io sul ballottaggio sono totalmente sulla linea di Raggi, il cittadino deve essere libero di scegliere, non si possono spostare i voti come pacchetti”. “Non credo nella nascita di una corrente che, peraltro, sarebbe contro il codice etico”, dice invece Sebastiano Cubeddu, deputato di Guidonia, città dove sabato scorso è stato ufficializzato l’ingresso del Pd nella giunta M5S guidata da Michel Barbet. ‘Madrina’ dell’operazione l’assessora 5 Stelle alla Transizione ecologica in Regione Lazio, Roberta Lombardi, la quale domenica, in un’intervento pubblicato su ‘La Stampa’, ha espresso il suo endorsement nei confronti di Gualtieri.
Ma ora il Pd (così come una parte del mondo M5S) si aspetta che sia proprio il leader pentastellato Conte a sciogliere la riserva con una chiara indicazione di voto a favore del candidato dem. Il tema sarà oggetto di un colloquio, forse un incontro, in programma oggi tra l’ex premier e Raggi. Obiettivo sciogliere il nodo ballottaggio, anche se, su questo punto, la sindaca uscente non lascia spazio ad alcuna possibilità, decisa a fare muro. Raggi questa mattina ha visto Gualtieri, dopo il caffè preso con lo sfidante del centrodestra Enrico Michetti. Al termine dell’incontro di oggi in Campidoglio, durato circa due ore, Raggi ha confermato che non darà indicazioni di voto in vista del secondo turno: “L’intesa M5S-Pd? A livello nazionale questa intesa c’è. Io andrò a sedere all’opposizione e da lì farò un’opposizione assolutamente coerente con quello che è stato il mio programma di governo in questi cinque anni, senza sconti e collaborando invece dove ci sono delle possibilità di apertura, in maniera molto onesta, sincera e trasparente, com’è giusto che sia”, le parole di Raggi. (di Antonio Atte e Ileana Sciarra)