Ormai il vaso si è rotto e c’è poco da rincollare: prestato in toto il fianco ai dettami della politica, quando la sua ragion d’essere traeva invece forza da un sentiment decisamente opposto, divenuto ‘partito politico’ a tutti gli effetti (leggasi ‘compromessi’), oggi anche il Movimento 5 Stelle si trova a dover far i conti con gli ‘ammutinamenti’. Solo che in questo caso la questione è abbastanza contorta perché, paradossalmente, coloro che vengono tacciati di tradimento sono invece i coerenti, coloro che oggi si trovano in disaccordo con il ‘partito’ o meglio, movimento, che in più di un’occasione – a partire dalla stessa alleanza con l’odiato Pd – ha smentito quanto affermato inizialmente. Oggi poi, con l’accordo sul Mes, come dicevamo, il vaso si è rotto. Hai voglia per i corridoi di Montecitorio, ci viene riferito, ad incappare in capannelli di grillini intenti a ‘convincere’ i delusi: il malcontento dilaga. Al punto che, poco prima che Conte riferisse, già giravano addirittura i nomi di tre senatori con le valigie in mano, oltretutto – è stato avanzato – in direzione Lega.
La notizia, bomba, è subito giunta alle orecchie del leader che, da Tirana, ha mandato a dire: “Matteo Salvini ha capito che questo governo va avanti e ha deciso di aprire il mercato delle vacche: mi auguro che non partecipi nessuno”. Di Maio punta il dito contro l’odiato leghista, ma nulla dice o spiega in riferimento a cosa sta accadendo internamente al Movimento. Anzi, evita di entrare nei particolari limitandosi a ribadire che “E’ evidente che c’è un mercato delle vacche che la Lega sta portando avanti e mi auguro, se ci dovessero essere gli estremi, che le autorità giudiziarie possano verificare il tutto”.
L’opera di convincimento dei colleghi M5s
Fatto è che intanto oggi la crepa l’hanno vista tutti, con i senatori Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro ormai decisi ad alzare i tacchi. Commovente nella circostanza l’impegno degli altri senatori grillini (dal senatore Gianluca Ferrara a Federico D’Incà, passando per Nicola Morra) i quali, si racconta, pare abbiano fatto di tutto per persuadere i colleghi dal commiato e, per giunta, se per la Lega. Al momento sembra che ‘l’opera di convincimento’ abbia sortito gli sperati effetti, riportando intanto a casa Luigi Di Marzio, che stava per varcare la porta del Gruppo Misto. In molti sono però pronti a scommettere che nei giorni a seguire ne sentiremo ancora altre…
Max