(Adnkronos) – La parola d’ordine resta ovviamente “nessuna ingerenza” sulla vicende interne alle altre forze politiche. Ma l’upgrade a carte bollate del caos M5S è visto con preoccupazione dal Pd. “Auspichiamo che ci sia al più presto un momento di chiarezza. Ormai la questione non è più soltanto di leadership ma di governance”, è la valutazione dem all’Adnkronos per le fibrillazioni che stanno squassando l’alleato.
Ma dal Nazareno si puntualizza che i timori non investono solo il caso M5S ma in generale “un quadro di frammentazione e lacerazione nei partiti e negli schieramenti”. Il tema è la stabilità necessaria per portare avanti da un lato l’agenda Draghi e dall’altro quella Mattarella. “Il Pd sta osservando con preoccupazione quello che accade da un posizione di insolita compattezza”, ammettono gli stessi dem dopo tante occasioni in cui, a parti rovesciate, le tensioni investivano di solito il Pd.
In questa situazione i dem cercano di mantenersi come punto di riferimento sia nel sostegno al governo Draghi che nella spinta a non sprecare l’ultimo anno di legislatura e cogliere l’occasione per dare seguito alle indicazioni del presidente Mattarella. Di qui la richiesta della sessione parlamentare. Ma la constatazione è quella di un quadro fortemente scosso dal post Colle. “Speriamo che siano solo scosse di assestamento, non un vero e proprio terremoto”, è l’auspicio dei piani alti del Nazareno. E tra i dem che hanno sempre nutrito dubbi sull’alleanza con l’M5S di Giuseppe Conte, il caos pentastellato diventa occasione per indicare una via diversa. Vedi il senatore Andrea Marcucci. ”La transizione del M5S rischia di essere più lunga e laboriosa del previsto. Le alleanze del Pd devono essere per forza allargate anche al centro”.