“Abbiamo deciso di modificare il meccanismo di rendicontazione e restituzione, semplificandolo. L’obiettivo è consentire al Movimento di diventare un soggetto autonomo dal punto di vista organizzativo, in modo che possa direttamente interfacciarsi con i soggetti fornitori di servizi”. Così Vito Crimi, reggente del M5S, intervenendo durante l’assemblea dei deputati.
“Due settimane fa è stato aperto un conto corrente bancario a nome del M5S. L’obiettivo è dare al Movimento quella capacità economica che gli consenta di sostenere direttamente le spese per la piattaforma tecnologica, per la formazione, di dotarsi di uno strumento di comunicazione proprio, una segreteria organizzativa che si occupi di gestire non solo gli iscritti ma anche le relazioni con i comuni, le comunicazioni interne, coordinare la formazione delle liste per le amministrative”, ha proseguito Crimi.
“1.500 per la restituzione alla collettività e 1.000 euro per il Movimento” come spese “per l’organizzazione, la piattaforma, la tutela legale: tutto quello che serve per far funzionare al meglio il M5S”: sono le nuove linee guida per le restituzioni illustrate dal reggente. La quota di 1.000 euro da versare sul nuovo conto corrente M5S, ha spiegato Crimi, include anche la ex quota di 300 euro all’Associazione Rousseau che non dovrà essere più versata a decorrere da aprile. Fino al 31 marzo tutti dovranno completare le rendicontazioni nelle modalità già utilizzate e senza “alcuna deroga”, ha precisato il reggente.
In campagna elettorale solo “una piccola parte di parlamentari aveva assunto un impegno” con Rousseau “e non l’ha rispettato. Non sto a giudicare ma oggi, anche alla luce del nuovo corso, mi aspetto che tutti regolarizzino al 31 marzo la loro situazione in modo da non lasciare strascichi” ha detto ancora, durante l’assemblea con i deputati. “Le pretese economiche di Rousseau sono infondate sia nella quantificazione sia nella identificazione del M5S come soggetto obbligato. La pretesa di 450mila euro comprende al suo interno, come parte preponderante, le quote non versate da parte dei parlamentari fuoriusciti” ha specificato Crimi.
Con Rousseau “stiamo procedendo con alcune interlocuzioni in questi mesi – c’è una attività legale dietro – per definire questa contestazione di presunte inadempienze da parte del M5S. Inadempienze che ad avviso dei nostri consulenti legali, non ci sono” ha aggiunto. “L’Associazione Rousseau ha fatto delle attività, ha preso delle iniziative, relative anche alla piattaforma, in totale autonomia e senza coordinamento con il Movimento, come l’introduzione del sistema dei ‘mi fido’ che ha fatto storcere il naso a tanti” ha detto ancora Crimi.
Al M5S poi “serve una piattaforma tecnologica sia per gestire gli iscritti e per la democrazia diretta che è nel nostro Dna”, ma “la piattaforma deve essere gestita in totale autonomia dal Movimento e non da un soggetto terzo” ha proseguito Crimi, aggiungendo che “stiamo cercando di capire la fattibilità per una sede fisica. Stiamo prendendo in considerazione delle soluzioni perché si possa avere un punto di riferimento qui a Roma”.
“E’ noto a tutti che oggi la sede del Movimento è presso uno studio legale in Via Nomentana e anche questa cosa non può essere sostenibile”, soprattutto “in prospettiva di un forte rilancio e rigenerazione del Movimento”.