(Adnkronos) – Una exit strategy per uscire dal pantano dove il M5S è finito a seguito dell’ordinanza del Tribunale di Napoli che ne ha congelato i vertici. A quanto apprende l’Adnkronos, tra le ipotesi in campo allo studio dei legali e dei piani alti del Movimento 5 Stelle quella al momento più accreditata prevedrebbe la nomina – da parte dello stesso Tribunale- di un curatore speciale: lo stesso Beppe Grillo, garante del Movimento. Oppure non attendere il Tribunale e fare in modo che Grillo, come è già nelle sue facoltà, indica immediatamente le votazioni del comitato di garanzia, composto da tre membri non eletti, secondo lo statuto rientrato in vigore a seguito della pronuncia del Tribunale partenopeo. Uno dei nomi che rimbalza con forza in queste ore è quello di Pietro Dettori, volto storico del Movimento ed ex socio di Rousseau, di fatto mai eletto.
Una volta nominato l’organo di garanzia, questo potrebbe indire una votazione per lasciar decidere agli attivisti se dotarsi di una guida collegiale o optare per un capo politico. Rimettendo Giuseppe Conte in pista, senza forzature che potrebbero aprire la strada a nuovi ricorsi e grane legali. Difficile si possa invece battere la strada di un voto su un nuovo statuto -come caldeggiato dall’ex premier- senza passare dalla nomina del comitato di garanzia. Questa ipotesi, infatti, aprirebbe la strada a nuovi ricorsi: “errare è umano, ma perseverare è politicamente suicida” e con il voto sul nuovo statuto, bypassando la nomina del neo comitato di garanzia, i 5 Stelle “rischiano l’ennesimo dejavu giudiziario”, dice all’Adnkronos il legale dei ricorrenti napoletani, Lorenzo Borré.