Come vuole la sua stessa natura ‘frammentata’, definitivamente venuta meno nel momento in cui sono stati chiamati a rappresentare quella stessa politica che per anni hanno combattuto a colpi di ‘Vaffa’, ogni nuovo passaggio dell’esecutivo altro non fa che ri-alimentare le antiche ruggini che da sempre accompagnano il viatico del M5s.
Per farla corta, ora sarebbe il Mes a spaccare i grillini, sebbene ‘ufficialmente’ la linea sia sempre stata quella del ‘No’. Dei resto, che all’interno del Movimento vi sono sia gli euroscettici che i filo-europeisti è cosa nota da tempo.
Quando il ‘pro-Mes’ Pier Paolo Sileri gelò i ‘sovranisti’
Tra i favorevoli, il vice ministro della salute, Pier Paolo Sileri il quale, rispetto al Mes, in più occasioni ha commentato che se si tratta di “soldi senza vincoli e vantaggiosi, e anche in tempi rapidi, allora va bene. L’Italia ha dato tanto all’Europa. Non ci dimentichiamo che l’austerity e i tagli vengono tutti da lì quindi per ripartire è necessario un cambio di passo”. Parole che avrebbero fatto rizzare i capelli in testa a più di qualcuno dei ‘sovranisti’.
Trizzino: “La mediocrità distruggerà i M5s”
Del resto, quando era stato il deputato Giampiero Trizzino ad elogiare i vantaggi costituiti dal Mes, era stato subito ripreso facendogli notare, tra l’altro, che trattasi di materie – come quelle sanitarie – a lui lontane. Tanto è che Trizzino aveva replicato: “Per fortuna che nel Movimento ci sono scienziati che ritengono di essere portatori della verità. Ebbi a dire che la mediocrità è quella che distruggerà il Movimento e ne ho conferma giorno dopo giorno”.
L’alleato Zingaretti rilancia il Mes? Castaldo il recovery
Ora poi, come riportiamo in un altro articolo, lo stesso ‘alleato’ Zingaretti ha parlato del Me come di “una straordinaria leva per la sanità italiana”.
Ed infatti Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente M5s del Parlamento Ue, ha subito sostenuto che il Recovery Fund “è l’unico strumento che ha la dotazione e le caratteristiche necessarie per aiutare il nostro Paese a uscire dalla crisi“, tanto che,”perseverare sul Mes indebolisce il nostro potere negoziale in Europa”.
M5s: torna anche Di Battista ma Di Maio ‘ha da fare’
Ed ora, fra la maggioranza, la questione Mes, ed altro, a ‘metter bocca’ (e sappiamo quanto), è tornato anche Alessandro Di Battista, mentre Di Maio – ‘finalmente preso’ da questioni internazionali (come il ‘Patto per l’export’ sul Made in Italy, lanciato proprio oggi), molto difficilmente tornerà per ‘strappare’ a Crimi l’effige di capo politico.
M5s: arriva Grillo per il vincolo di mandato della Raggi
Ad ore nella Capitale è intanto atteso anche l’arrivo del garante Beppe Grillo, che darà il suo contributo circa l’abrogazione o meno del ‘famoso’ vincolo dei due mandati per i sindaci (e qui ‘brucia’ il caso Raggi), e quello era i parlamentari.
Insomma è un ‘cantiere’ sempre aperto quello interno al M5s dove, a passarci in mezzo, si rischia seriamente di venir colpiti da qualche ‘calcinaccio’…
Max