Con un colpo di teatro degno del suo repertorio, Beppe Grillo rompe con Giuseppe Conte e ‘resuscita’ il patto con Davide Casaleggio. Il garante M5S annuncia infatti una votazione per eleggere i membri del Comitato direttivo, che si terrà su Rousseau, la ‘vecchia’ piattaforma da cui i pentastellati hanno divorziato neanche un mese fa raggiungendo un faticoso accordo per il trasferimento dei dati degli iscritti. “Ho chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla piattaforma Rousseau e lui ha accettato”, scrive oggi Grillo sul blog. Fonti del Movimento fanno notare all’Adnkronos come il legame tra l”elevato’ e il figlio di Gianroberto non si sia mai spezzato.
Prima della (breve) conversazione di oggi, nella quale Grillo ha chiesto a Casaleggio jr di celebrare su Rousseau il voto sul redivivo organo collegiale, ci sarebbero stati diversi contatti tra i due negli ultimi giorni, proprio mentre il braccio di ferro con Conte sul nuovo statuto diventava sempre più muscolare. Raccontano che il garante del M5S sia rimasto molto colpito dalle parole di Casaleggio al Tg4 dello scorso 18 giugno. In quell’intervista il patron di Rousseau ha messo in guardia dai possibili ricorsi legali in caso di votazione su una piattaforma diversa da Rousseau. Rischi di cui Grillo sarebbe stato informato anche dai suoi avvocati.
Non a caso oggi il comico genovese, nel post del ‘vaffa’ a Conte, scrive: “Il voto su qualsiasi altra piattaforma esporrebbe il Movimento a ricorsi in Tribunale per la sua invalidazione, essendo previsto nell’attuale statuto che gli strumenti informatici attraverso i quali l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti sono quelli di cui alla Piattaforma Rousseau (art. 1), e che la verifica dell’abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti sono effettuati in via automatica dal sistema informatico della medesima Piattaforma Rousseau (artt. 4 e 6)”. E chissà se a pesare sullo strappo con Conte abbia pesato l’assenza, all’interno dello statuto di Conte, dello scudo legale per il garante: protezione giuridica che prima dell’addio a Rousseau era in capo all’Associazione di Casaleggio.