Coronavirus e restrizioni permettendo, c’è grande attesa per i prossimi 7 ed 8 novembre a Roma, dove avranno luogo gli Stati Generali romani del M5s, che per ovvi motivi si spera avvengano ‘fisicamente, e non virtualmente. E già perché, elezioni e confronti a parte, stavolta urge guardarsi negli occhi.
Roberta Lombardi, che insieme a Paola Taverna si stanno prodigando per l’evento, assicurano che “Si terranno in presenza, stiamo vagliando varie location”.
Fatto è che la situazione interna al Movimento e, sopratutto, le alleanze in vista delle comunali del 2021 in primis, sono temi imprescindibili per la tenuta stessa del Movimento.
Non a caso, con sufficiente anticipo, da Torino – via Fb – la sindaca Chiara Appendino ha tenuto subito a premettere che per lei l’avventura comunale finisce qui: “Una scelta dolorosa ma di coerenza”. Ma sembrerebbe certa la sua futura collocazione all’interno della segreteria politica del M5S.
Una notizia che si riflette sull’altra sindaca pentastellata, Virginia Raggi che, sebbene ii Pd ne abbia preso subito le distanze, ha invece annunciato con convinzione e ‘larghissimo’ la sua ricandidatura nella Capitale.
Un ‘sola contro tutti’, specie alla luce del malcontento che serpeggia già da mesi nella Capitale, che rischia di esporre il Movimento all’ennesima figuraccia nazionale. Un clamoroso fiasco che, sommato a quelli già rappresentati dalle recenti Regionali e Comunali, significherebbe la totale estinzione dei pentastellati. O perlomeno il proseguo a questo livello politico.
E non a caso già ieri sera ha avuto luogo un’apposita video-call dedicata alla ricandidatura della Raggi, alla quale hanno preso parte (oltre agli attivisti ed i ‘portavoce’ nella Capitale del M5s), Paola Taverna (vicepresidente del Senato), ed il vulcanico Alessandro Di Battista, fermo sostenitore della sindaca: “Virginia per me non è negoziabile“, ha infatti tuonato.
Un blindatura quella del ‘Dibba’, che ha ‘bruciato’ nell’orgoglio l’acerrima rivale della Raggi, Roberta Lombardi (consigliera alla Pisana), che avrebbe ironizzato: “La Raggi ‘non è negoziabile’? Direi ineluttabile, come Thanos…“, ispirandosi ai componenti degli ‘Avengers’.
Piuttosto, ha tenuto a rimarcare la componente del Comitato di Garanzia M5S, “In questa fase ogni forza politica deve fare il proprio percorso interno così da individuare il suo progetto per la città. Solo dopo dovrebbero venire i nomi. Qui si sta capovolgendo l’ordine delle cose andando prima a trovare dei nomi e poi capire che fare di questa città. Che lo facciano i partiti, ci siamo purtroppo abituati. Che lo faccia il M5S mi sembra sbagliato. E mi meraviglio che i cosiddetti puristi non lo notino”.
Dal canto suo, vista l’aria che tira, Luigi Di Maio è molto più concentrato a mantenere inalterata la coalizione col Pd, ha quindi commentato la ricandidatura della Raggi affermando ‘democristianamente’ “Non mi fossilizzerei sui nomi”. Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo economico è stato invece abbastanza chiaro: “Non vedo un’alternativa a Raggi“.
In tutto questo pesa però l’eventualità rappresentata dalle ‘comunarie’, da esprimere attraverso la piattaforma Rosseau, che potrebbe dire la sua sulla Raggi, già ‘sdoganata’ da Grillo e dal tesorirere Francesco Silvestri, secondo cui “Virginia è candidabile. Ha fatto un gran lavoro su Roma ma – tiene a specificare – la decisione finale passerà dagli iscritti al Movimento“.
Il ripensamento della Appendino rischia dunque di ‘influenzare’ proprio il Raggi bis, ‘fomentando’ quanti contrari alla sindaca romana, che ostacolerebbe una figura alternativa del Movimento, magari più gradita ai dem...
Max