Il tema delle restituzioni torna al centro del dibattito M5S. Nelle ultime ore i parlamentari ‘morosi’ hanno ricevuto una comunicazione del tesoriere Claudio Cominardi, con il riepilogo della situazione personale di ogni eletto in merito ai versamenti. La mail di riepilogo, che l’Adnkronos ha potuto visionare, consente a deputati e senatori di “provvedere immediatamente ad effettuare” i versamenti mancanti. La comunicazione, secondo quanto si apprende, sta mandando in subbuglio le chat interne, con diversi parlamentari sul piede di guerra. “Di questo passo, decine di eletti abbandoneranno il gruppo”, osserva un pentastellato. C’è chi addirittura arriva a parlare di 40 parlamentari pronti a fare le valigie.
Una grana che rischia di complicare per il M5S la prossima, delicata partita per l’elezione del Presidente della Repubblica. Nella mail inviata dal tesoriere, visionata dall’Adnkronos, si chiede ai parlamentari non regola di saldare le mensilità relative al contributo di 1.000 euro al partito e a quello per le restituzioni da 1.500 euro, ma in alcuni casi vengono reclamati anche il versamento di 300 euro per le “piattaforme tecnologiche” (si tratta della quota destinata a Rousseau prima di aprile 2021 e non ancora versata) e le “restituzioni per la collettività” prima di aprile 2021, non ancora effettuate (all’epoca l’importo era di 2.000 euro mensili). Inoltre viene chiesto agli eletti di versare gli accantonamenti “ante aprile 2021” e di rendicontare le spese effettuate. “Con questa mail scoppierà tutto, c’è gente pronta a uscire dal gruppo già la prossima settimana”, scrive un parlamentare lanciando l’allarme.