“Oggi pomeriggio alle 17 sarò a Roma insieme a tutti i facilitatori regionali. Mi collegherò in diretta perché ho delle cose importanti di cui parlarvi… Vi aspetto. A più tardi. Forza!”, così stamane, Di Maio su Fb, annunciando un appuntamento che, come anticipato ieri dall’agenzia di stampa AdnKronos – e dall’ex senatore M5s Paragone su Fb – suona come una sorta di preludio all’addio.
Dal canto suo il sottosegretario all’Interno (ex membro del direttorio), Carlo Sibilia, sempre da Fb ha scritto: “Un grazie a Luigi per l’immenso lavoro svolto fino ad ora, per ciò che è stato costruito e per ciò che verrà. Sacrificare se stessi per scuotere la anime del Movimento 5 Stelle affinché lavorino unite per il bene del Paese è un gesto coraggioso, di forza, non di debolezza. Ora pensiamo insieme ad organizzarci al meglio”. Quindi Sibilia ha tenuto ad ‘avvertire’ i detrattori dei 5stelle con un monito: “Ai sadici che vogliono speculare, sostenendo che ci staremmo preparando a fare la ‘stampella’ di qualche partito, ricordo che al momento il M5S rimane ago della bilancia” ha messo in chiaro Sibilia, assicurando che “la tenuta del governo non è in discussione“.
Interessante poi l’intervento della studiosa Dalila Nesci che ha posto un domanda: “Se lascia Di Maio è un problema? Il vero problema – spiega – è la mancanza di strumenti di democrazia interna nel M5S. Infatti, non si sono mai voluti creare i presupposti di una successione a Di Maio. Anche le sue modalità di uscita di scena non prefigurano consapevolezza dei problemi strutturali del M5S, mi sembra piuttosto una manovra strategica suicidaria del consenso ad un passo dal voto per le elezioni regionali“. Piuttosto, la Nesci pone l’accento su un dato che certo non è di conforto, ovvero, ciò che sorprende è “una tempistica illogica che rappresenta uno smarrimento politico grave e che ha come origine la crisi identitaria del M5S di cui parlo da tempo. Il M5S non sa più da che parte stare né quale sia la direzione da prendere“.
Uscendo dalla riunione tenutasi a Palazzo Chigi, Vincenzo Spadafora ha commentato: “La cosa importante è restare uniti, tenere tutti uniti nel Movimento, nello scegliere insieme la strada per il futuro“.
Ora per forza di cose, in caso di ‘reale’ addio, inevitabilmente la scelta ricadrà su Vito Crimi, il membro più anziano del Direttorio. Ma, ripetiamo è un continuo ‘work in progress’. Sperando poi che tale situazione non rappresenti lo scollamento finale anche per altri deputati ancora oggi in ‘bilico’ sul da farsi…
Max