M5S, Conte: “Rimasti rivoluzionari, altrimenti non sarei stato cacciato da Chigi”

(Adnkronos) – “Siamo rimasti rivoluzionari se no non sarei stato cacciato da Palazzo Chigi”. Così il leader M5S Giuseppe Conte al Forum in Masseria, intervistato da Bruno Vespa. Aprendo il colloquio il presidente pentastellato aveva esordito: “Ho accettato di venire qui da lei perché non potevo permettere fosse consegnata ai posteri una visione edulcorata del Paese”. 

“Per il modo di fare politica dei 5 Stelle, il tema non è trovare compromessi in un incontro di vertice. A noi interessando i progetti e la direzione di marcia”, ha poi aggiunto, rispondendo a una domanda su una possibile vicinanza con i dem e la loro segretaria: “Con Schlein vedo maggiore determinazione nel Pd verso il salario minimo legale dove noi siamo attestando da tempo. Vedo che si sta smarcando dal Pd renziano del Jobs Act. Io sono ben contento se c’è un percorso per un obiettivo condiviso. Ma va preso anche atto che sulla guerra non vedo svolte. Ci sono ancora dissonanze”.  

Per quanto riguarda “i ritardi sul Pnrr, sono oggettivi. Il controllo della Corte dei conti non ritardava era solo un ausilio, io da premier sarei stato ben felice di averlo. La terza rata non è ancora arrivata”, ha detto ancora il pentastellato. 

“Io ho lanciato un appello: sediamoci attorno a un tavolo. Questo non è il piano di Conte né il piano di Meloni ma il piano di rilancio di questo Paese” e invece ci stiamo lanciando “verso una prospettiva disastrosa”. I “ritardi sono oggettivi e non si comprende l’arroganza del governo che non vuole neppure accettare un confronto e neanche si è degnato di darci una risposta”, accusa. 

Sul fronte migranti, spiega Conte, “il problema della Tunisia è serio e non è qualche visita della Meloni che potrà risolverlo. La Meloni deve comprendere, lo dico con rispetto, che un premier non è più all’opposizione dove si lanciano slogan indimostrati, tanto è vero che le giravolte sono già tantissime”.  

“L’accordo” siglato in Ue sui migranti “viene incontro alle istanze di paesi come la Germania, l’Olanda, la Svezia che temono i movimenti secondari. I migranti che vengono da noi, vanno per la stragrande maggioranza in altri Paesi”. E poi, i “paesi terzi. Non si scherza con i trattati internazionali. Si possono portare persone in un paese solo se c’è una connessione oggettive e solo se sono disponibili. Quindi chiedo: dove sono i passi avanti? Il governo stia attento a non descrivere una realtà troppo edulcorata…”. Per Conte “la verità è che il blocco navale non si può fare ma Meloni è stata votata per quello e invece abbiamo quattro volte i migranti dello scorso anno”.