Un ultimo passo, l’atto formale per suggellare l’accordo. E poi sarà rifondazione, questa volta per davvero. Beppe Grillo e Giuseppe Conte si vedono per ufficializzare l’intesa sul nuovo statuto: un pranzo a base di pesce in un ristorante a Marina di Bibbona, a pochi passi dalla villa del comico genovese, per definire i dettagli e provare a gettarsi alle spalle le incomprensioni e i rancori delle ultime settimane, che sembravano aver definitivamente compromesso la trattativa. Un dialogo ricostruito a fatica, grazie alla mediazione dei 7 ‘saggi’ nominati dallo stesso Grillo.
Ora si attende la pubblicazione del nuovo statuto sul sito del Movimento 5 Stelle – nel quale dovrebbe essere indicato anche l’indirizzo della nuova sede, nei pressi di Montecitorio – per dare agli iscritti la possibilità di presentare le loro osservazioni. Sabato potrebbe essere il giorno buono. Poi dovranno passare almeno due settimane per la votazione sullo statuto e sulla leadership di Conte. Intanto ferve il toto-nomine: i riflettori sono puntati sulla scelta delle figure che comporranno la ‘cabina di regia’ del neo Movimento targato Conte. A partire dai vice chiamati ad affiancare l’ex premier: si parla, tra gli altri, di Stefano Patuanelli, Paola Taverna, Lucia Azzolina, Chiara Appendino, Mario Turco. Ma anche di Luigi Di Maio, che insieme a Roberto Fico ha giocato un ruolo determinante per favorire la riappacificazione tra Conte e Grillo.
Al cofondatore del M5S toccherà invece designare i membri del Collegio dei probiviri e del Comitato di garanzia: un organo cruciale e ambitissimo, quest’ultimo, perché avrà il compito di formulare il regolamento per le future candidature. “Lo statuto ha chiaramente separato la filiera di garanzia da quella politica. Quindi Conte nomina i suoi e Grillo i suoi. L’organo esecutivo del Movimento sarà scelto da Conte”, rimarcano all’Adnkronos autorevoli fonte pentastellate, che parlano di “piena intesa” e “pieno sostegno a Conte da parte di Grillo”. Per il giurista pugliese – che nei prossimi giorni vedrà il suo successore a Palazzo Chigi, Mario Draghi – si preannuncia un’estate particolarmente calda: tanti i dossier sul tavolo, in primis la riforma della giustizia, sulla quale Conte è pronto ad alzare la voce.
Sui social l”Elevato’ annuncia la pace con l’ex presidente del Consiglio postando una foto accompagnata dalla didascalia “E ora pensiamo al 2050!”: nell’immagine l’ex premier e il garante del M5S si mostrano sorridenti, mentre discutono seduti al tavolo del ristorante. Il post manda in visibilio i fedelissimi contiani, come Taverna: “Questa è l’immagine che in tanti aspettavamo. Comincia una nuova era forte del suo passato e fiera del suo futuro. Insieme, uniti, più forti che mai”, commenta la vicepresidente del Senato.
Soddisfatto anche Di Maio, il grande tessitore dell’accordo: “Bisogna sempre guardare avanti con fiducia, ragionando da squadra e pensando all’intera collettività. Non è sempre necessario scegliere tra due parti, è invece importante agire pensando all’unità, per costruire e rafforzarsi. Con impegno, dialogo e mediazione si può raggiungere sempre la migliore soluzione per tutti. Avanti”.
La strada verso la ricostruzione del M5S, però, è ancora lastricata di insidie. “Ora Conte dovrà sciogliere parecchi nodi, a partire dalla composizione degli organi politici del neo Movimento, dove la Camera rischia di essere poco rappresentata”, mette in guardia un deputato grillino dando sfogo ai timori di molti suoi colleghi, alla luce dei rumors degli ultimi giorni che vorrebbero in lizza quasi solo esponenti di fede contiana. E sempre a Montecitorio voci di corridoio parlano con insistenza di un prossimo avvicendamento ai vertici del gruppo parlamentare, con il vicecapogruppo Riccardo Ricciardi – vicinissimo a Conte – in pole per sostituire l’attuale presidente Davide Crippa.
A detta di molti eletti la pace tra Grillo e Conte cambia i rapporti di forza nel Movimento: “Beppe si è chiaramente indebolito, meno di venti giorni fa ha usato parole di fuoco contro Conte, bollandolo come inadatto. E oggi è costretto a rimangiarsi tutto…”, osserva un parlamentare alla seconda legislatura. Conte “non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi”, scriveva infatti Grillo il 29 giugno sul suo blog, in un post che tuttora campeggia nella homepage del sito.
La prima sfida politica per Conte, ancor prima di assumere la presidenza del M5S, riguarda il capitolo giustizia. Il Movimento è diviso su una riforma della prescrizione che per Conte rappresenta il ritorno “a un’anomalia italiana”. In un incontro con il premier Draghi atteso nei prossimi giorni il futuro leader del Movimento ribadirà le sue perplessità, mentre i gruppi parlamentari si interrogano sulla linea da tenere quando la riforma approderà in Aula: i 5 Stelle puntano al rinvio mentre gli altri partiti della maggioranza vorrebbero chiudere per il 23 luglio.
Nel M5S c’è chi apprezza la soluzione elaborata dalla ministra Marta Cartabia ma i contiani sono pronti alle barricate: “Ci sarà la battaglia”, annunciano all’Adnkronos fonti qualificate. Conte spingerà per modificare il testo, spiegano le stesse fonti, smentendo le indiscrezioni – circolate nelle ultime ore – secondo cui il presidente in pectore del M5S potrebbe lasciare libertà di coscienza agli eletti, al momento del voto. (di Antonio Atte)