La morte di Umberto Eco ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile nel panorama della cultura italiana ed europea. Lo scrittore, filosofo, semiologo se ne è andato alletà di 84 anni nella sua casa di Milano e la notizia è stata data dai familiari intorno alle 22.30 di ieri sera. Era nato ad Alessandria il 5 gennaio del 1932 e la sua attività di intellettuale era iniziata giovanissimo, già negli anni 50. Si era laureato in filosofia con una tesi su Tommaso DAquino e come ebbe a dire ironicamente Tommaso DAquino mi ha miracolosamente curato dalla fede, smettendo di credere in Dio, nonostante in gioventù fosse impegnato nellAzione Cattolica. Risalgono agli anni 60 le prime pubblicazioni come Diario Minimo che conteneva il saggio Fenomenologia di Mike Bongiorno in cui Eco consacrava il presentatore, allapice della popolarità, come esempio di fenomeno di massa, icona dellItalia del boom, dal quale usciva un ritratto mediocre sul presentatore ed i suoi programmi il quale non fu certo contento dello studio effettuato da Eco. Nel 1955 iniziò la sua collaborazione con lEspresso, dove Eco teneva la rubrica La bustina di Minerva sullultima pagina del giornale; rubrica che si occupava di politica, cinema, fumetti, libri, argomenti più leggeri ed insoliti per un intellettuale. E proprio qui sta la sua grandezza: nel desiderio di specializzarsi nel maggior numero possibile di discipline ed argomenti, non solo quelli tipici di un intellettuale.Nel 1980 uscì il best seller Il nome della rosa, con 14 milioni di copie vendute, traduzioni in oltre 100 lingue a cui fece seguito, nel 1987, il film interpretato da Sean Connery. Nel 1988 uscì Pendolo di Focault, Lisola del giorno prima nel 1994, Baudolino, nel 2001, La misteriosa fiamma della regina Loana ed Il cimitero di Praga nel 2004. Lanno scorso è uscito il suo ultimo romanzo Numero Zero, sul mondo del cattivo giornalismo. Il suo ultimo romanzo, Papè Satan Aleppe, citazione dantesca che non vuol dire nulla, a sottolineare la confusione dei tempi attuali, uscirà postumo questanno e sarà pubblicato dalla nuova casa editrice La nave di Teseo. Infatti Eco, con altri scrittori, aveva deciso di non pubblicare più per la casa editrice Bompiani dopo lacquisizione del gruppo RSC Libri da parte di Mondadori, ribattezzata dallo stesso Eco la Mondazzoli. La scelta di lasciare la casa editrice della famiglia Berlusconi è stata dettata dalla non condivisone delle scelte politiche e private del premier nellarco dei suoi 20 anni sulla scena politica italiana. Nella sua attività di esperto di comunicazione e di media (non disdegnando interessanti incursioni nellegnimistica, sua grande passione), si scagliò anche contro i social, sostenendo, non a torto, che danno diritto di parola a legioni di imbecilli, scatenando forti polemiche. Molti i messaggi di cordoglio espressi dalle personalità politiche ed intellettuali. Il premier Matteo Renzi lo ha definito Esempio straordinario di intellettuale europeo e univa una intelligenza unica del passato a una inesauribile capacità di anticipare il futuro. Eco verrà commemorato il 2 3 febbraio a Milano con rito civile. Questa sera, la trasmissione Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio, dedicherà un omaggio- ricordo allo scrittore e sempre su Rai 3 verrà trasmesso il film Il nome della rosa.
Morgana Dalla Torre