‘Linee guida per una comunicazione inclusiva’, si chiama così il dossier che la Ue (Unione Europea) ha inviato ai suoi funzionari per indirizzarli verso l’uso di un linguaggio non discriminatorio. Ed è così che da oggi potremmo non sentire più un europarlamentare augurare buon Natale ai suoi colleghi. Perché no, meglio di no. Meglio dire buone feste, dice l’Ue.
Meglio evitare di dire ‘il periodo natalizio è stressante’, più conveniente il periodo delle festività. Così tutti i non cristiani evitano di offendersi o sentirsi discriminati. Per lo stesso motivo è sconsigliato utilizzare il nome Maria, di origine cristiana, da sostituire con un nome neutro. Tutte indicazioni contenute nelle 32 pagine del dossier.
E non finisce qui: all’inizio di una riunione è da evitare l classico ‘buongiorno signore e signori’, meglio un più neutrale ‘buongiorno colleghi’. Il Commissario per l’uguaglianza Helena Dalli, nella premessa del suo dossier, ha scritto “dobbiamo sempre offrire una comunicazione inclusiva, garantendo così che tutti siano apprezzati e riconosciuti in tutto il nostro materiale indipendentemente dal sesso, razza o origine etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale”.
Ecco altri esempi contenuti nelle 32 pagine: “Fai attenzione a non menzionare sempre prima lo stesso sesso nell’ordine delle parole, o a rivolgerti a uomini e donne in modo diverso (ad esempio un uomo per cognome, una donna per nome)”. Le indicazioni sono anche molto specifiche e riguardano ad esempio le modalità di utilizzo delle immagini che “per accompagnare la comunicazione”, non devono rappresentare “donne e ragazze in ambito domestico o in ruoli passivi mentre gli uomini sono attivi e avventurosi”.