LUNGHEZZA,MIGLIAIA AI FUNERALE DEI GIOVANI MORTI IN INCIDENTE:VALLINI INVIA MESSAGGIO

“Per sempre con noi”. Lo scrivono sulle magliette con i loro nomi che indossano in molti e lo dicono soprattutto con gli sguardi i familiari e gli amici di Emanuele Boccuzzi, Andrea Di Luzio, Alessio Galvanio e Jacopo Tenaglia, 22 anni i primi due, 17 i secondi, vittime, sabato scorso, di un incidente stradale a via Fosso dell’Osa, a Lunghezza. Quattro “angeli” ricordati stamattina da quasi un migliaio di persone, tante, troppe per la piccola chiesa di Sant’Eligio: così la cerimonia è allestita nel cortile antistante, presidiata dagli operatori di Protezione civile e Croce Rossa. Costretti, più volte, a contenere le ondate dei molti che volevano salutare per l’ultima volta i loro amici, avvicinandosi alle bare anche durante la celebrazione presieduta da monsignor Giuseppe Marciante, vescovo del settore Est. Con lui don Joseph Alexander de Leon, parroco di Sant’Eligio, e don Salvatore Cernuto, titolare della parrocchia della Santissima Trinità, a cui appartenevano Emanuele e Andrea, mentre il vescovo vicario di Roma, cardinale Agostino Vallini, ha inviato una lettera di “affetto e vicinanza a genitori e amici”. “Siamo qui per benedire Dio, non per maledirlo – ha sottolineato Don Alexander – perché i nostri ragazzi hanno avuto la possibilità di amare ed essere amati”. Nella “pace”, come ha precisato monsignor Marciante nell’omelia, invitando poi i moltissimi giovani presenti, tra cui i compagni di calcio dei ragazzi, a “farsi angeli in terra, angeli di questa città, di questo quartiere”, a cercare “un allenatore della fortezza davanti alla trasgressione”. Dopo una colletta i cui proventi verranno distribuiti al Bambin Gesù e alle due parrocchie per destinarli alle famiglie bisognose, a don Salvatore è toccato riassumere i messaggi espressi in questi giorni dal vivo, sui social network, sms, dai tanti “addolorati e impietriti per la scomparsa di questi ragazzi, la cui folle corsa della vita è stata squarciata da un boato nella notte”. E per ricordarli ancora, a fine messa, volano decine di palloncini, che accompagnano la loro partenza verso il cimitero di San Vittorino, vicino Tivoli, dove riposeranno insieme. “Bella gioventù, perché non sei qui”, canta Renato Zero dagli altoparlanti, mentre Daniela, madre di Andrea, accusa un lieve malore e Alessia, sorella di Emanuele, conclude la sua lettera con un urlo: “Ti amo vita mia! Riportatelo qua!”.