La situazione continua a peggiorare di giorno in giorno e, come abbiamo visto, le previsioni meteo non aiutano. Il sindaco Virginia Raggi è furiosa: “E intollerabile che Roma venga privata dellacqua. E un danno enorme per i cittadini, per le attività economiche e commerciali. E un danno di immagine per tutta lItalia. Ma sono preoccupata soprattutto per la fornitura di acqua ad ospedali, case di cura, strutture sanitarie e, non ultimo, per lapprovvigionamento ai Vigili del Fuoco che in un periodo come questo risulta di fondamentale importanza. Il Governo intervenga con gli strumenti che ha a disposizione. E necessaria la dichiarazione dello Stato di Emergenza per il Lazio tuona la prima cittadina della Capitale – così come avvenuto lo scorso giugno per le Province di Parma e Piacenza: un provvedimento che ha consentito di superare la crisi e che è stato richiesto con forza dal territorio. Si deve intervenire ora”. Intanto dalla mezzanotte di oggi entra in vigore la sospensione dei prelievi dal Lago di Bracciano che ieri il Tribunale delle Acque ha imposto all’Acea, che aveva presentato un ricorso contro l’ordinanza della Regione Lazio. Dunque da lunedì lo spettro del razionamento idrico nella Capitale rischia seriamente di concretizzarsi. A tal proposito lAcea aveva impugnato il provvedimento paventando “l’impossibilità di effettuare l’inevitabile turnazione nell’erogazione dell’acqua”, tuttavia il Tribunale aveva replica affermando che questa misura “appare una conseguenza non imposta in via esclusiva dall’ordinanza”. In pratica o lazienda trova una soluzione alternativa, o via al razionamento. Una situazione imbarazzante che rappresenta lennesimo danno immagine alla Capitale, soprattutto nellambito di una ricettività turistica che non riesce a stare al passo con le altre grande metropoli. La notizia del paventato razionamento idrico è stata subito ripresa dal New York Times, il quotidiano statunitense specializzato nel promuovere problematiche e carenze altrui. In un articolato editoriale il giornale spiega che, a fronte degli appena 26 giorni di pioggia negli ultimi 6 mesi, “la pioggia scarsa e gli acquedotti con perdite croniche stanno mettendo i romani di fronte al rischio di razionamento dell’acqua”, sottolineando poi “le pessime condizioni della rete idrica romana, notevolmente danneggiata. La città degli antichi acquedotti, si trova oggi a dover fare i conti con il rischio del razionamento. E pensare che – prosegue larticolo – per anni l’acqua ha rappresentato il potere di Roma sulla natura, mentre ora è il simbolo della attuale caduta”.
M.