(Adnkronos) – L’uomo era nel portabagagli dell’auto, la donna al posto di guida. Sono di un 57enne e della compagna, di origini extracomunitarie, i corpi senza vita trovati nella tarda serata di ieri in contrada ‘Giammellona’, nelle campagne di Castrovillari, provincia di Cosenza. I due sono stati uccisi da numerosi colpi d’arma da fuoco. Sul posto, subito dopo il ritrovamento, è giunto anche il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, insieme ai carabinieri, che stanno conducendo le indagini, e al medico legale. Secondo quanto si apprende, la coppia sarebbe stata uccisa poche ore prima del ritrovamento dei corpi.
A chiamare le forze dell’ordine sarebbe stata una persona del posto che ha notato l’auto ferma coi fari ancora accesi. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati di droga, avrebbe già subito un attentato circa dieci anni fa, a cui era sfuggito. Anche se al momento i carabinieri indagano in ogni direzione, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di una vendetta messa in atto dalla criminalità. Al momento non è possibile escludere, dunque, che dietro l’agguato ci sia la mano della ’ndrangheta. All’interno dell’auto, fra l’altro, sarebbe stato trovato un capretto morto, un ‘simbolo’ che potrebbe rendere più solida la pista della vendetta da parte della criminalità organizzata calabrese.