Ovviamente una morte come quella di Luciano de Crescenzo, scomparso stamane a 90 anni, fa rumore e allerta non solo gli addetti ai lavori o i personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo ma, soprattutto le persone comuni, che lo amavano per la sua straordinaria semplicità.
In tanti hanno voluto infatti testimoniare il proprio affetto ed il dolore per la scomparsa dell’ingegnere-filosofo napoletano, e mentre ne stiamo scrivendo, a decine continuano ad esprimere il loro cordoglio, l’affetto e la stima per questo fine intellettuale. Riportiamo intanto alcune tra le prime frasi rilanciate in merito alla triste notizie, rilasciate da personaggi del mondo dello spettacolo, della politica, e della cultura…
Arbore: un maestro di umorismo
In prima fila, come è giusto che sia, il suo amico di sempre Renzo Arbore: “Perdiamo tutti un grande amico – ha tenuto subito a sottolineare lo showman – Era un maestro per tutte le cose belle che c’ha fatto conoscere. È una gravissima perdita per la cultura italiana e per la città di Napoli di cui era un esponente fiero ed orgoglioso. Ho tanti, tantissimi ricordi con lui. Abbiamo avuto un’amicizia che non si è mai incrinata nemmeno per un attimo. Abbiamo fatto insieme film, zingarate, trasmissioni tv e passato tanto tempo insieme. Quando lui scriveva i suoi libri, spesso io li presentavo. E in tanti anni non abbiamo mai avuto nemmeno una discussione, come due persone che si vogliono molto bene”.
“Luciano era persona buonissima, non l’ho mai sentito parlare male di qualcuno, nemmeno quando un critico bocciava una sua opera. Gli unici litigi li faceva con i computer, con cui lui aveva a che fare, da ingegnere informativo, quando ancora noi non sapevamo nemmeno cosa erano. Tra le altre cose che ho imparato di lui – ha poi aggiunto commosso Arbore – forse la più importante è l’umorismo napoletano raffinato, di cui era maestro. Da signore quale era. Con Marisa Laurito e altri amici stiamo pensando al modo migliore per salutarlo. Credo che lo ricorderemo domani in Campidoglio e dopodomani lo accompagneremo a Napoli, doveva voleva essere riportato assolutamente”.
Marisa Laurito: lui era la mia famiglia
Amica di sempre, con Arbore in questi ultimi giorni di vita non lo hanno lasciato solo un momento, fino a quando lo scrittore non ha esalato l’ultimo respiro. Ed è comprensibilmente distrutta Marisa Laurito: “Non lo abbiamo mai lasciato solo in questi giorni, gli siamo stati sempre vicini, se ne è andato serenamente – racconta l’attrice a fatica, ricordando il compagno di mille avventure televisive non – Luciano era la mia famiglia, è stato mio padre, mio figlio, un parente stretto, tutti i Natali li abbiamo passati insieme. Era un uomo straordinario che ha illuminato il mondo con i suoi libri fantastici, con la sua cultura e con la sua ironia unite a bontà, allegria e al grande amore per Napoli”.
D’Angelo, le partite di calcio con Troisi…
Suo conterraneo e grande estimatore, Nino D’Angelo confida che in realtà “Lo conoscevo da sempre, ho imparato tutto da lui’. Quando arrivai a Roma negli anni ’80 giocavamo insieme nella Nazionale attori, con noi c’erano anche Troisi, Verdone e Montesano. Luciano amava molto la canzone napoletana e adorava la sua città, infatti non la giudicava mai perché diceva sempre che era troppo di parte”.
Lina Wertmuller, era un uomo geniale
In pochi hanno saputo raccontare la Napoli più vera come lei (‘Pasqualino settebellezze‘ ne è un formidabile esempio), Lina Wertmuller non solo sa cogliere il senso della filosofia napoletana ma, in qualche modo, l’ha anche esaltata proprio con De Crescenzo, che nel 1990 ha voluto in ‘Sabato, domenica e lunedì‘, accanto a ‘mostri’ del calibro di Sophia Loren e Luca De Filippo. La regista, che lo diresse anche in ‘Francesca e Nunziata‘, affidandolgi la parte di un Boss, affranta dal dispiacere si è limitata a dire soltanto: “Sono molto dispiaciuta, se ne è andato un grande amico, un uomo geniale, una persona molto intelligente. Sentiremo molto la sua mancanza”.
Roberto D’Agostino, gli è mancato quell’applauso…
Oggi con il suo Dagospia è divenuto il fustigatore di certa ‘società’ e politica, ma Roberto D’Agostino, fine intellettuale e grande ‘aficionados’ dell’impareggiabile cricca arboriana degli Ottanta, ha molto nel cuore di Luciano: “Non me la sento di raccontare il personaggio, è sempre stato una persona. È dura parlare oggi di Luciano perché abbiamo passato tanto di quel tempo insieme. E la sua energia era accompagnata da quel disincanto napoletano che lo rendevano unico. Aveva un amore per il suo pubblico incredibile. Non ha mai avuto alcun tipo di supponenza, era molto diverso da tutto il resto del mondo intellettuale italiano, che infatti non lo ha mai amato, non lo ha mai preso sul serio. Lui faceva un lavoro egregio di divulgazione e aveva quella filosofia napoletana che lo aiutava a sdrammatizzare tutto. Se ne fotteva. Ma resta il fatto che gli è mancato quell’applauso che invece meritava“.
De Magistris: era l’anima del popolo di Napoli
Come è giusto che sia, anche le istituzioni, soprattutto quelle locali, hanno tenuto a sottolineare la figura dello scrittore morto oggi, esaltandone pregi e virtù. Il primo cittadino di Napoli ha infatti scritto una nota in cui, afferma, “Esprimo il cordoglio profondo mio personale e della città di Napoli per la fine terrena del grande Luciano De Crescenzo, uomo di immensa cultura che ha saputo interpretare al meglio l’anima del popolo napoletano. Persona di estrema intelligenza enorme cultura e di una naturale simpatia tutta partenopea – conclude infine de Magistris – Luciano mancherà molto a Napoli e alla sua gente, lo ricorderemo tutti con immenso affetto e gratitudine”.
De Luca: rappresentava la cultura meridionale
Dal canto suo il Governatore della Campania ha tenuto a ribadire lo spessore della figura che contraddistingueva De Crescenzo, “una delle figure più belle, più semplici, più rappresentative dell’umanità e della cultura meridionale. Il filosofo di Napoli, della nostra terra – ha infatti voluto precisare Vincenzo De Luca – Ha saputo interpretare al meglio il senso della storia che è dentro la gente del Sud: questo senso non significa solo non avere l’ansia, l’affanno e l’ossessione della corsa alla ricchezza, ma anche un senso umano delle relazioni tra gli uomini che forse è andato perdendosi negli ultimi tempi. Gli siamo infinitamente grati”.
Roberto Fico, è stato la voce di Napoli
Napoli per Napoli, il presidente della Camera, Roberto Fico, non può non che esprimere la sua gratitudine: “Una notizia che mi rattrista profondamente. Quanto ci hai fatto ridere, riflettere, pensare. Hai raccontato Napoli come pochi altri. Ciao Luciano”.
Bassolino, quel brindisi a Capodanno in piazza…
Nel capoluogo, nonostante gli anni è rimasto ‘il Sindaco’, perché Antonio Bassolino è stato tra i pochi a dare grande spazio e credibilità all’Arte e alla Cultura napoletana. E nessuno più di lui può raccontarne la grande sensibilità: “De Crescenzo è stato un uomo di grande cultura, di fine ironia, di naturale simpatia: un vero signore, un ambasciatore di Napoli nel mondo – spiega l’ex primo cittadino napoletano – Quando decidemmo di fare per la prima volta il Capodanno in piazza del Plebiscito gli chiesi di venire per stare tutti assieme e fare un brindisi alla città. Immediata fu, assieme a Marisa Laurito, la sua entusiastica adesione: grazie di tutto e un bacio, Luciano”.
Angelo Branduardi, oggi è il 32 Dicembre
A testimonianza del grande ascendente che De Crescenzo esercitava in tutti noi, non solo i suoi conterranei oggi lo piangono, ma tutti gli italiani, così come tutti i rappresentanti della cultura e dello spettacolo del paese. Tra questi anche Angelo Branduardi, che ha voluto affidare a Fb il suo pensiero: “Oggi è il 32 Dicembre. Ingegnere, grande filosofo, scrittore, attore, regista, musicista. Camilleri già ha trovato una compagnia, e che compagnia! Grazie per aver fermato il Tempo… non solo Napoli ti piange“.
Max